Cancro al colon. C’entra qualcosa l’uso disinvolto degli antibiotici?

Il dubbio

Cancro al colon. C’entra qualcosa l’uso disinvolto degli antibiotici?

Al momento è un’ipotesi. Che però non è campata in aria. Come mai le diagnosi di tumore al colon sono aumentate tra i giovani, tanto che negli Usa si è abbassata l’età dello screening a 45 anni?

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Immagine: Marco Verch Professional Photographer / Flickr (https://www.flickr.com/photos/30478819@N08/27130415829)
di redazione

C’è una ragione in più, e non è banale, per ridurre il consumo non necessario di antibiotici. L’uso disinvolto di questi farmaci, infatti, aumenta il rischio di sviluppare un tumore al colon, soprattutto nelle persone con meno di 50 anni. E forse l’abuso di antibiotici, già ampiamente condannato  perché alimenta l’antibiotico-resistenza,  c’entra qualcosa con l’aumento delle nuove diagnosi di tumore del colon-retto tra i giovani riscontrato negli ultimi anni tanto negli Stati Uniti e quanto in Europa. 

Il rinnovato invito ai medici a prescrivere le terapie antibiotiche solo ed esclusivamente quando è strettamente necessario arriva da un gruppo di ricercatori dell’Università di Aberdeen nel Regno Unito che hanno presentato i dati di un loro studio al congresso ESMO sui tumori gastrointestinali (30 giugno-3 luglio). 

«Per quanto ne sappiamo, questo è il primo studio che associa l'uso di antibiotici con il crescente rischio di cancro del colon ad esordio precoce, una malattia che è aumentata ad un tasso di almeno il 3 per cento all'anno negli ultimi due decenni. Cibo spazzatura, bevande zuccherate, obesità e alcol hanno probabilmente avuto un ruolo in questo aumento, ma i nostri dati sottolineano l'importanza di evitare antibiotici non necessari, specialmente nei bambini e nei giovani adulti», ha affermato Sarah Perrott, dell'Università di Aberdeen, presentando lo studio. 

Gli scienziati hanno selezionato dai registri sanitari della Scozia, che contengono dati su più di 2 milioni di persone, informazioni sulle terapie prescritte a 8mila individui affetti da un tumore dell’intestino (colon e retto) e le hanno confrontate con quelle di altrettante persone sane. Dall’analisi è emerso che il consumo di antibiotici era associato a un aumento del rischio di cancro al colon in tutte le età, ma nelle persone con meno di 50 anni le probabilità di ammalarsi aumentavano del 50 per cento in confronto al 9 per cento degli over 50. 

Gli scienziati hanno fornito dettagli in più sull’impatto negativo sul colon dell’abuso di antibiotici. Per esempio si è scoperto che nella fascia di età più giovane, l'uso di antibiotici era collegato a tumori nella prima parte del colon (lato destro). In particolare il tipo di antibiotici maggiormente associati questi tumori sono i chinoloni e i sulfamidici/trimetoprim.

I ricercatori ipotizzano che queste classi di antibiotici possano alterare proprio il microbioma presente in quella specifica parte del colon, che si presenta in forma diversa dal resto dell’intestino, favorendo il processo infiammatorio all’origine del cancro.  

«Vogliamo ora scoprire se esiste un legame tra l'uso di antibiotici e i cambiamenti nel microbioma che possono rendere il colon più suscettibile al cancro, specialmente nei giovani. È una situazione complessa poiché sappiamo che il microbioma può tornare rapidamente al suo precedente stato anche quando l'intestino viene ripulito in vista per esempio di una procedura diagnostica come un'endoscopia. Non sappiamo ancora se gli antibiotici possono indurre effetti sul microbioma che potrebbero contribuire direttamente o indirettamente allo sviluppo del cancro del colon»,  ha affermato Leslie Samuel, autore senior dello studio. 

L’ipotesi di una associazione tra l’uso eccessivo di antibiotici e un aumento del rischio di tumore al colon dovrà essere approfondita ulteriormente perché se dovesse rivelarsi vera potrebbe davvero essere una delle ragioni per cui le nuove diagnosi di tumore intestinale sono in aumento tra i giovani. A quel punto le campagne sull’uso responsabile degli antibiotici potrebbero far leva anche su questo argomento per contrastare l’suo disinvolto degli antibiotici. 

Quando il cancro al colon colpisce i giovani tra i 20 e i 40 anni, la prognosi è solitamente peggiore rispetto ai pazienti più grandi perché la diagnosi arriva spesso troppo tardi. 

Raramente tra i medici nasce infatti il sospetto di un cancro al colon di fronte a pazienti giovani con dolori addominali. E le linee guida in genere consigliano lo screening a partire dai 50 anni (gli Usa hanno anticipato a 45 proprio per l’aumento dei casi giovanili). Così la diagnosi arriva tardi, in una fase avanzata della malattia quando le possibilità di cura sono ridotte.

Se gli antibiotici si rivelassero effettivamente un fattore di rischio per il tumore al colon, forse si riuscirebbe finalmente a ridurre il numero di prescrizioni non necessarie.