Covid: non dimentichiamo la sindrome infiammatoria nei bambini
È stata una delle preoccupazioni durante le prime fasi della pandemia, quando, dopo un lungo periodo in cui i bambini sembravano meno vulnerabili a Covid-19, ci si è accorti che, in effetti era così, ma in alcuni casi dopo l’infezione potevano sviluppare una malattia infiammatoria potenzialmente grave : la sindrome infiammatoria multisistemica (Mis-C).
La Mis-C compare dalle 2 alle 6 settimane dopo il contagio. Si presenta con febbre alta, dolore addominale molto intenso, vomito, diarrea e spesso un infiammazione del cuore o miocardite. La Mis-C può avere serie conseguenze, come insufficienza cardiaca e abbassamento importante della pressione sanguigna che può portare a uno stato di shock. Poco frequentemente può portare anche ad aneurismi, dilatazioni delle arterie coronariche.
Dopo i timori iniziali, la disponibilità della vaccinazione e la riduzione dei contagi ad Sars-CoV-2 ha fatto sì che la Mis-C tornasse nell’ombra. Tuttavia, ricorda ora uno studio pubblicato sul bollettino settimanale dei Centers for Disease Control and Prevention americani, la Mis-C non è affatto scomparsa. Lo studio rivela che nel corso del 2023 in Usa si sono verificati almeno 117 casi di Mis-C. La metà di loro ha avuto bisogno delle cure di terapia intensiva e 3 sono morti.
«La Mis-C continua a verificarsi, anche se a tassi più bassi rispetto a quelli osservati all’inizio della pandemia di Covid-19», scrivono gli autori dello studio. «I medici dovrebbero riconoscere che la Mis-C potrebbe verificarsi, soprattutto durante e dopo i periodi di aumento di attività del Covid-19 e dovrebbe avere familiarità con le linee guida di trattamento».
Lo studio, che ha passato in rassegna tutti i casi di Mis-C notificati in Usa, ha rilevato che l’età media dei bambini che hanno sviluppato la complicanza era di 7 anni (2 anni più bassa rispetto al primo biennio della pandemia); il 58% di loro non aveva nessun problema di salute pregresso. Per quanto riguarda i sintomi che hanno sviluppato, il 38% è andato incontro a shock e il 29% ha sviluppato problemi cardiaci. Quanto allo stato vaccinale, l’82% non aveva ricevuto nessun vaccino e, tra i vaccinati, il 60% aveva ricevuto il vaccino più di un anno prima, e “probabilmente l'immunità era diminuita”, scrivono i ricercatori che ricordano che “il Cdc raccomanda che tutti i bambini con più di sei mesi rimangano al passo con la vaccinazione per proteggersi dalla malattia grave e dalle complicanze del Covid-19, compresa la Mis-C”.