Dopo l’operazione meno errori e meno dolore se il medico sorveglia da remoto
La telemedicina cambia, in meglio, la gestione del decorso postoperatorio. Le videochiamate con medici e infermieri e i dispostivi indossabili per il monitoraggio dei parametri vitali permettono ai pazienti dimessi dall’ospedale di essere seguiti costantemente da casa nel periodo di tempo tra un controllo e l’altro. E queste visite virtuali si traducono in benefici concreti: i pazienti seguiti da remoto fanno meno errori nell’assunzione dei farmaci e gestiscono meglio i dolori successivi all’operazione. Lo dimostra uno studio canadese appena pubblicato sul British Medical Journal che ha coinvolto 905 pazienti che erano stati sottoposti a un intervento chirurgico non elettivo ed erano stati dimessi dall’ospedale. La metà dei partecipanti aveva ricevuto un tablet e la strumentazione necessaria per monitorare i parametri vitali, battiti cardiaci, pressione del sangue, saturazione dell’ossigeno, respirazione, temperatura e peso. I pazienti di questo gruppo erano anche invitati a fotografare le ferite dell’operazione e a inviare tutti i dati allo staff medico incaricato di analizzarli. In caso di bisogno era possibile contattare infermieri o medici attraverso videochiamate 24 ore su 24.
L’altra metà dei pazienti era monitorata alla maniera tradizionale, con una visita di persona entro 30 giorni dalle dimissioni e con eventuali telefonate al chirurgo per risolvere dubbi sulle medicine da assumere o per chiedere un consulto sui sintomi.
Durante il periodo di recupero i pazienti del gruppo della telemedicina hanno avuto meno bisogno di recarsi in ospedale rispetto a quelli dell’altro gruppo (22% versus 27%). Grazie al controllo da remoto lo staff medico ha potuto individuare e correggere gli errori nell’assunzione dei farmaci in maniera tempestiva.
Nel gruppo della telemedicina è stato riconosciuto il 30 per cento degli errori nella terapia in confronto al 6 per cento dell’altro gruppo ed è stato corretto il 28 per cento degli sbagli in confronto al 4 per cento del gruppo affidato al monitoraggio standard.
Inoltre la telemedicina ha aiutato i pazienti a gestire meglio il dolore. Il settimo giorno dalle dimissioni il 59 per cento dei pazienti monitorato da remoto segnalava la presenza di dolori in confronto al 73 per cento delle persone dell’altro gruppo.
In generale nel corso dei 30 giorni del decorso post-chirurgico nel gruppo dotato dei dispositivi per il monitoraggio virtuale ci sono stati meno casi (-10, 14%) di pazienti che lamentavano dolori difficili da gestire in confronto al gruppo assegnato al protocollo tradizionale di gestione del decorso postoperatorio. «La pandemia è solo la punta dell'iceberg, in termini di potenziale dell'assistenza virtuale e di come l'assistenza sanitaria possa essere trasformata. Gli infermieri in prima linea hanno l'opportunità di fare la differenza puntando sull’assistenza virtuale dall'ospedale a casa, in collaborazione con medici e colleghi sanitari», ha commentato Michael McGillion professore della McMaster’s School of Nursing, coautore dello studio.