Epilessia: lo yoga riduce la frequenza delle crisi

Lo studio

Epilessia: lo yoga riduce la frequenza delle crisi

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Immagine: Joel Nilsson, CC BY-SA 2.0 <https://creativecommons.org/licenses/by-sa/2.0>, via Wikimedia Commons
di redazione
Aumenta la probabilità di non avere più attacchi epilettici, riduce la frequenza delle crisi, allevia l’ansia e aiuta a combattere lo stigma. Le prove dei benefici dello yoga sono fondate: la disciplina vera funziona meglio di una pratica simile non incentrata su respirazione e mindfulness

Lo yoga migliora i sintomi dell’epilessia, riduce la frequenza delle crisi, allevia l’ansia e aiuta a combattere lo stigma. Lo suggeriscono i risultati di una sperimentazione che, come si fa con i farmaci o i trattamenti terapeutici, ha messo a confronto la vera disciplina con una pratica fasulla. Questo studio, proprio per la modalità con cui è stato eseguito, si è guadagnato la pubblicazione sulla rivista scientifica Neurology. 

Insomma, come accade nei trial clinici tradizionali, si è autorizzati a sostenere che lo yoga faccia bene alle persone con epilessia perché i suoi benefici hanno superato quelli di un placebo. Un dettaglio importante: lo studio è stato condotto in India, dove si suppone che lo yoga sia ben fatto e si distingua per alcune caratteristiche specifiche da pratiche simili. Non è detto che altri tipi di yoga in altri Paesi siano ugualmente efficaci.

I ricercatori hanno reclutato 160 persone dall’età media di 30 anni affette da epilessia che avevano in media una crisi a settimana e assumevano almeno due farmaci antiepilettici. I partecipanti sono stati divisi in due gruppi, uno trattato con la “yoga-therapy” e l’altro con una terapia placebo. Entrambi i gruppi hanno partecipato a sette sedute guidate da un esperto della durata di 45-60 minuti. A tutti i partecipanti è stato chiesto di proseguire gli esercizi a casa per almeno cinque volte a settimana per 30 minuti. 

Gli esercizi del gruppo sperimentale (yoga vero) consistevano in attività per sciogliere muscoli, si basavano sulla respirazione e venivano accompagnati da affermazioni positive. 

Il gruppo di controllo (yoga finto) mimava gli esercizi dello yoga ma non aveva ricevuto alcuna indicazione riguardo a due aspetti chiave della disciplina ai quali viene attribuita la capacità di indurre un rilassamento profondo: la respirazione lenta e sincronizzata e l’attenzione alle parti del corpo e alle proprie sensazioni durante i movimenti. 

Lo studio è durato in tutto sei mesi, tre mesi di terapia e tre di osservazione. Le persone che avevano praticato lo yoga vero avevano ridotto la loro percezione dello stigma, passando da un punteggio di 7 in una scala da 0 a 10 (quanto ti senti escluso, differente, stigmatizzato?) a un punteggio di 4. I partecipanti del gruppo di controllo, trattati con lo yoga placebo, al contrario, non avevano fatto progressi. Anzi: la loro percezione dello stigma era in media pari a 6 all’inizio dello studio e pari a 7 a sperimentazione conclusa. Inoltre, chi aveva seguito la yoga-therapy aveva una probabilità 4 volte maggiore di ridurre del 50 per cento la frequenza delle crisi rispetto a chi aveva effettuato gli esercizi dello yoga finto. Non solo: le persone che avevano praticato lo yoga vero avevano una probabilità sette volte maggiore di non soffrire più di crisi epilettiche rispetto al gruppo di controllo. Lo yoga aveva anche ridotto notevolmente i sintomi dell’ansia e aveva migliorato la qualità di vita. 

«I risultati di questo studio invitano a prendere in considerazione terapie e attività alternative per le persone con epilessia che devono combattere contro lo stigma. Lo yoga può aiutare non solo a ridurre lo stigma, ma anche a migliorare la qualità di vita e a mettere in pratica la mindfulness. Inoltre le sessioni di yoga possono essere registrate e condivise con i pazienti online, per ridurre al minimo costi e risorse», ha commentato Manjari Tripathi, dell’All India Institute of Medical Sciences di Nuova Delhi, principale autore dello studio.