Via libera della Commissione europea a nivolumab, prima immunoterapia approvata nell’Ue per il tumore gastroesofageo
Bristol Myers Squibb ha annunciato che la Commissione europea ha approvato nivolumab per il trattamento di pazienti adulti con carcinoma esofageo a cellule squamose avanzato non resecabile (ESCC), recidivo o metastatico dopo precedente chemioterapia di combinazione a base di fluoropirimidina e platino.
La decisione della Commissione si basa sui risultati dello studio di Fase 3 ATTRACTION-3, sponsorizzato da Ono Pharamceutical Giappone, che ha dimostrato un miglioramento statisticamente significativo e clinicamente rilevante della sopravvivenza globale nei pazienti che hanno ricevuto nivolumab rispetto alla chemioterapia.
L’approvazione «rappresenta un importante traguardo per i pazienti che convivono con il carcinoma esofageo a cellule squamose – sostiene Ian M. Waxman, responsabile dei programmi di sviluppo, tumori del tratto gastrointestinale, di Bristol Myers Squibb - perché per la prima volta un’opzione di trattamento immunoterapico è stata approvata nell’Unione europea per questa popolazione di pazienti». Ora «attendiamo di collaborare al più presto con gli stakeholder europei – aggiunge - per portare nivolumab a quanti più pazienti eleggibili che possano trarre beneficio da questa terapia».
Oltre a questa approvazione nell’Unione europa, nivolumab è stato approvato in cinque Paesi, inclusi Stati Uniti e Giappone, per il trattamento di seconda linea di pazienti con ESCC avanzato non resecabile, recidivo o metastatico.
Il cancro all’esofago è il settimo più comune tipo di tumore e la sesta più comune causa di morte per cancro al mondo. Il tasso di sopravvivenza relativa a cinque anni è del 10% o inferiore nei pazienti che ricevono diagnosi di malattia metastatica. Ogni anno, in Europa, vengono diagnosticati 53 mila nuovi casi. I due più comuni tipi di cancro esofageo sono l’adenocarcinoma e il carcinoma a cellule squamose, quest’ultimo rappresenta circa il 60% di tutte le diagnosi di tumore dell’esofago in Europa. La maggior parte dei casi è diagnosticata in fase avanzata.