Radioterapia oncologica sempre più precisa e personalizzata grazie anche all’intelligenza artificiale

Congresso Airo

Radioterapia oncologica sempre più precisa e personalizzata grazie anche all’intelligenza artificiale

di redazione

Ci sono ancora troppi luoghi comuni da scardinare sulla radioterapia oncologica: per esempio, non è affatto “l'ultima spiaggia” del trattamento dei tumori. E non è vero che sia così distruttiva come comunemente, ed erroneamente, si crede. Come per i farmaci, infatti, anche la radioterapia oncologica ha fatto grandi progressi nel corso degli anni, tanto da essere sempre più competitiva con la chirurgia.

Le centinaia di radioterapisti, giunti da tutta Italia a Bologna tra il 27 e il 29 ottobre per il Congresso nazionale Airo (Associazione italiana di radioterapia e oncologia clinica) hanno affrontato i molteplici aspetti di questa specialità medica complessa, che si inserisce a ragione in una presa in carico globale del paziente oncologico.

«Molte persone ancora oggi ignorano la valenza curativa che la radioterapia ha in comune solo con la chirurgia; spesso è temuta e considerata dannosa, pericolosa, opinioni frutto di antichi retaggi e disinformazione, che oggi non trovano giustificazione o sostegno nella pratica clinica e negli studi scientifici» conferma Cinzia Iotti, presidente Airo .«Attualmente con la radioterapia di precisione abbiamo a disposizione una tecnologia che ci consente di produrre distribuzioni di dose che si adattano strettamente al bersaglio tumorale – aggiunge - preservando al massimo i tessuti sani adiacenti. Le macchine di cui disponiamo erogano la dose con una precisione millimetrica e sono dotate di sistemi di verifica che conferiscono al trattamento la massima accuratezza. Queste e altre tecnologie all’avanguardia hanno conferito alla radioterapia un livello di efficacia e sicurezza non raggiungibile fino a non molti anni fa».

Tema del Congresso Airo 2023 è stato “Radioterapia oncologica: l’evoluzione al servizio del paziente”.

«Abbiamo voluto sottolineare nel titolo due concetti fondamentali: “evoluzione” e “servizio”» dice Pierluigi Bonomo, dirigente medico di Radioterapia al Careggi di Firenze e coordinatore del Comitato scientifico Airo. «Vogliamo ricordare quanto centrale possa essere il ruolo della radioterapia oncologica nell’armamentario terapeutico – prosegue - dal momento che la disciplina radioterapica riveste una valenza curativa, come terapia singola o combinata, seconda solo alla chirurgia, e ha un ruolo estremamente importante nella gestione di pazienti che necessitano di interventi palliativi».

Tra le parole-chiave del Congresso 2023 c'è anche “Innovazione”.

Tra le innovazioni principali, come spiega Marco Krengli, docente di Radioterapia all'Università di Padova e direttore della Radioterapia all'Istituto oncologico veneto, presidente eletto Airo, «c’è la tecnica che noi chiamiamo “adattativa”, traduzione del termine inglese “adaptive”, che consente di adattare giorno per giorno il trattamento radioterapico alla conformazione anatomica del paziente e alla posizione esatta che il tumore ha in quel momento, oltre che alla posizione esatta che hanno le strutture sane intorno, che vogliamo risparmiare». È realizzata con apparecchiature che combinano la Tac o la risonanza magnetica all’acceleratore lineare, a cui si associa l’impiego dell’intelligenza artificiale.

Altro filone che va sviluppandosi sempre di più, anche in Italia, è la radioterapia con particelle o “particle therapy”, che consiste nell’irradiazione con i protoni o con gli ioni. Altro filone interessante, ma ancora in fase di ricerca preclinica e clinica, è la radioterapia “flash” che consente di dare una dose molto alta in una frazione di secondo. «Parlando di tumori – precisa Krengli - le novità riguardano le neoplasie in fase localmente avanzata in cui combiniamo la radioterapia di precisione con il trattamento farmacologico; altre novità riguardano alcuni tumori in fase iniziale, ad esempio i tumori del polmone per i quali usiamo la radioterapia stereotassica nei casi a rischio per intervento chirurgico».

Nonostante il ruolo insostituibile nella cura del cancro, la radioterapia continua a essere molto trascurata nella “narrazione” oncologica. Per migliorarne la percezione e lo status, Airo sta agendo su vari livelli, in primis per assicurare la presenza di radioterapisti a tutti i tavoli della programmazione oncologica e in secondo luogo coinvolgendo le Associazioni dei pazienti. A queste criticità si aggiunge il drammatico calo di vocazioni dei giovani medici, come testimonia l'80 per cento delle borse di studio per questa specialità rimaste scoperte.