Tumore al seno metastatico, più di 5 anni di sopravvivenza con abemaciclib

Farmaci

Tumore al seno metastatico, più di 5 anni di sopravvivenza con abemaciclib

di redazione

Nelle donne con tumore del seno metastatico il trattamento con l’inibitore di CDK4/6 abemaciclib, in combinazione con la terapia ormonale in prima linea, consente di ottenere una una sopravvivenza globale mediana di più di 5,5 anni. È il dato saliente dello studio clinico MONARCH 3 presentati durante il San Antonio Breast Cancer Symposium in corso a San Antonio. 

Lo studio MONARCH 3 ha valutato abemaciclib in combinazione con un inibitore dell’aromatasi rispetto al solo inibitore dell’aromatasi come terapia endocrina iniziale nelle pazienti in post-menopausa con tumore del seno avanzato o metastatico positivo al ricettore ormonale (HR+), negativo al recettore del fattore di crescita umano epidermico di tipo 2 (HER2-). Al follow-up a otto anni, lo studio ha mostrato che le donne trattate con abemaciclib e un inibitore dell’aromatasi avevano una sopravvivenza globale mediana di più di 5,5 anni – un incremento di 13,1 mesi rispetto al braccio di controllo. 

Nelle donne con metastasi localizzate a livello viscerale, i dati hanno mostrato una sopravvivenza globale mediana di più di cinque anni, con un aumento di 14,9 mesi nel braccio abemaciclib rispetto al braccio di controllo. «Al follow-up a otto anni, quando la storia naturale del carcinoma mammario metastatico inizia ad avere un impatto sostanziale sulla sopravvivenza delle pazienti, è molto incoraggiante vedere che abemaciclib in combinazione con un inibitore dell’aromatasi ha prodotto una differenza di sopravvivenza di 13 mesi nella popolazione intent-to-treat e di oltre 14 mesi nelle donne a rischio ancora più elevato a causa della malattia viscerale», afferma Lucia Del Mastro, professore ordinario e direttore clinica di Oncologia Medica dell’IRCCS Ospedale Policlinico San Martino, Università di Genova. «Nonostante la mancanza di significatività statistica, questi dati sono clinicamente rilevanti e altamente coerenti con l’insieme delle evidenze relative ad abemaciclib nel carcinoma mammario avanzato o metastatico».

«In Italia vivono circa 52mila persone con tumore della mammella metastatico, un numero in costante aumento», sottolinea Saverio Cinieri, presidente di Fondazione AIOM. «Queste pazienti devono essere prese in carico da un team multidisciplinare, cioè dai centri di senologia, in grado di intercettare e soddisfare il loro bisogno di cura globale e duraturo. Le terapie ormonali sono abitualmente utilizzate per il trattamento del carcinoma della mammella metastatico dipendente dal recettore per gli estrogeni. Tuttavia, queste pazienti sviluppano spesso resistenza alle terapie ormonali attualmente disponibili per la malattia avanzata e vanno incontro a progressione del tumore. Da qui la necessità di trattamenti ancora più efficaci. I dati dello studio MONARCH 3 evidenziano come la combinazione di abemaciclib con la terapia ormonale sia in grado controllare la malattia a lungo termine», conclude Cinieri.