Tumori: l’obesità riduce l’efficacia dell’immunoncologia

Lo studio

Tumori: l’obesità riduce l’efficacia dell’immunoncologia

di redazione

L’obesità aumenta il rischio di ammalarsi di cancro, aumenta la probabilità di progressione della malattia e riduce l’efficacia dell’immunoncologia. E quando è associata al diabete peggiora la sopravvivenza. Lo dimostra uno studio, coordinato dall’Imperial College di Londra e dalla Fondazione Policlinico Universitario Campus Bio-Medico di Roma, che ha coinvolto circa 1400 persone affette da tumori solidi avanzati e trattati con farmaci immunoncologici in 21 centri. I risultati dimostrano che i pazienti diabetici colpiti dal cancro rispondono meno ai trattamenti immunoncologici. In particolare, in queste persone la malattia metabolica è associata a una sopravvivenza peggiore e il rischio di progressione del tumore aumenta del 20 per cento rispetto ai pazienti oncologici non diabetici. 

La ricerca pubblicata su Clinical Cancer Research sono illustrati nel convegno “Cancer research: from Orlando to Palermo news from AACR Annual Meeting”, organizzato dall’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM), in corso fino a domani 6 maggio a Palermo.

«In passato alcune ricerche avevano evidenziato il cosiddetto ‘paradosso dell’obesità’, perché sembrava che il fatto di essere in sovrappeso potesse favorire l’efficacia delle terapie che stimolano il sistema immunitario contro le cellule cancerose. Questo studio, per la prima volta al mondo, evidenzia come i pazienti diabetici, che sono spesso in sovrappeso o obesi, rappresentino invece un sottogruppo che beneficia meno dei trattamenti immunoncologici, con una sopravvivenza ridotta», afferma Saverio Cinieri, Presidente AIOM.

Nel 2022, in Italia, sono state stimate 390.700 nuove diagnosi di cancro, in costante crescita anche per la diffusione di stili di vita scorretti. L’eccesso di peso rappresenta un importante fattore di rischio cardiovascolare e oncologico e, nel nostro Paese, questa condizione riguarda 4 adulti su 10: il 33 per ceto dei cittadini è in sovrappeso e il 10 per cento è obeso. «Secondo stime del World Cancer Research Fund, circa un quinto dei casi di cancro è attribuibile a un bilancio energetico troppo ricco. Il grasso è un deposito naturale di sostanze che favoriscono l’infiammazione sistemica e produce ormoni, come gli estrogeni, coinvolti in vari tipi di neoplasie. Ricerche scientifiche hanno collegato obesità e sovrappeso a ben 13 diversi tipi di tumore e sono state esaminate anche le possibili relazioni genetiche tra obesità, cancro e sindrome metabolica. Il tessuto adiposo è composto non solo da cellule grasse ma anche da cellule del sistema immunitario che permettono che si bruci al momento giusto la nostra energia. Negli individui in sovrappeso o obesi, queste cellule sono ‘disorientate’ e inviano messaggi sbagliati all’organismo. Da qui il maggior rischio di sviluppare il cancro. È importante che tutti i cittadini siano sensibilizzati sull’importanza di adottare stili di vita sani, con una dieta corretta e attività fisica costante», conclude Saverio Cinieri.