Verso nuova terapia per la polineuropatia amiloide ereditaria da transtiretina

Lo studio

Verso nuova terapia per la polineuropatia amiloide ereditaria da transtiretina

di redazione

Verso una nuova opzione terapeutica per la polineuropatia amiloide ereditaria mediata da transtiretina (ATTRv-PN), una malattia debilitante che causa danni al sistema nervoso periferico e che, senza trattamento, ha esiti potenzialmente fatali entro dieci anni. È quanto promettono i risultati di uno studio di fase 3, NEURO-TTRansform, su eplontersen che ha raggiunto tutti gli endpoint co-primari e gli endpoint secondari a 66 settimane rispetto al gruppo placebo esterno. I risultati positivi dello studio sono stati presentati nella sessione Emerging Science all’Annual Meeting 2023 della American Academy of Neurology (AAN) che si è tenuto a Boston (Massachusetts). 

A 66 settimane, i pazienti trattati con eplontersen hanno dimostrato un beneficio significativo dei tre endpoint co-primari, rispettivamente concentrazione plasmatica di transtiretina (TTR), compromissione funzionale legata alla neuropatia e qualità di vita (QoL). 

Eplontersen ha inoltre dimostrato un miglioramento statisticamente significativo in tutti gli endpoint secondari rispetto al gruppo placebo esterno e ha continuato a dimostrare un profilo di sicurezza e tollerabilità favorevole.

«La polineuropatia amiloide ereditaria mediata da transtiretina è una malattia genetica rara. Si tratta di una malattia  complessa e debilitante, con opzioni terapeutiche in rapido sviluppo, ma caratterizzata ancora da un forte bisogno clinico non soddisfatto. In assenza di un trattamento efficace, la polineuropatia amiloide ereditaria mediata da transtiretina è infatti inesorabilmente progressiva. Lo Studio NEURO-TTRansform ha mostrato che eplontersen, riducendo i livelli plasmatici di transtiretina, arresta la progressione della malattia e migliora la qualità di vita dei pazienti rispetto al placebo. Questi importanti risultati dimostrano il beneficio consistente e sostenuto di eplontersen e confermano il suo potenziale nel rivoluzionare ulteriormente il trattamento attuale. Con questo farmaco si potrà modificare, in modo sostanziale, il decorso della patologia con beneficio per i pazienti che vivono con questa malattia debilitante e fatale»,  afferma Laura Obici del Centro Amiloidosi Sistemiche, Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo di Pavia, e sperimentatrice del trial NEURO-TTRansform.