Alcohol prevention day 2023: quasi 8 milioni i consumatori a rischio e 3 milioni e mezzo i binge drinker, 750 mila hanno già un danno da alcol non intercettato

Il rapporto

Alcohol prevention day 2023: quasi 8 milioni i consumatori a rischio e 3 milioni e mezzo i binge drinker, 750 mila hanno già un danno da alcol non intercettato

di redazione

Non siamo più ai livelli della pandemia, ma il numero di chi consuma alcol in quantità eccessive in Italia è ancora alto.  I consumatori a rischio sono passati dagli 8,6 milioni del 2020 ai 7,7 milioni del 2021. Il 20 per cento dei consumatori e l’8,7 per cento delle consumatrici hanno consumato quantità di alcol che possono avere conseguenze negative sulla salute.  Il calo registrato (-12,7 % tra gli uomini, -7,4 % tra le donne) è una buona notizia solo a metà: il numero dei consumatori a rischio diminuisce ma resta comunque alto.  

A scattare la fotografia è, come ogni anno, l’Osservatorio nazionale alcol (Ona) dell’Istituto Superiore di Sanità, che ha rielaborato i dati Istat in occasione dell’Alcohol prevention day (Apd).

I dati più preoccupanti sono quelli che riguardano i giovani.  Sono 1.370.000 i ragazzi e le ragazze tra gli 11 e i 25 anni con consumi a rischio (il 18,6 % dei maschi e il 12,8% delle coetanee) di cui 620mila sono adolescenti minorenni, con la conferma e il consolidamento dell’evidenza del preoccupante aumento della frequenza delle consumatrici a rischio minorenni (7,7 %) che hanno raggiunto quella dei coetanei maschi.

Sono 786.000 i binge drinkers tra gli 11 e i 25 anni, di cui 83mila minori che bevono per ubriacarsi. Il consumo di alcol in giovanissima età quando il cervello deve ancora maturare la corteccia prefrontale e la capacità cognitiva razionale può comportare danni irreversibili. 

Nel 2021, sono circa due milioni e 450 mila le donne che consumano alcol in modalità a rischio per la loro salute, in sostanziale stabilità ma in crescita dal 2014. Con punte massime tra le minorenni 16-17enni (29 %) e con una su tre che già eccede quotidianamente. Sono 3,5 milioni le donne che si ubriacano.

Tra le donne il comportamento a rischio di più recente diffusione parte dal consumo di alcol fuori pasto (21,7 %) ritornato ai livelli prepandemici. Aumenta anche, dopo la diminuzione in pandemia, il numero delle anziane consumatrici.

La situazione negli ospedali, infine, testimonia quanto descritto finora. Nel 2021, si sono registrati 35.307 accessi ai Pronto soccorso (Ps), di cui il 10 per cento circa richiesto da minori, per le ragazze in proporzione doppia rispetto ai coetanei,  e 45.270 dimissioni ospedaliere, causati entrambi dall’alcol, segnando in un anno un incremento, rispettivamente, del 20,2 per cento e del 4,2 per cento. Sono 63.490 gli alcoldipendenti in carico ai servizi per le dipendenze del Ssn, ma è solo la punta dell’iceberg degli attesi: l’8,5  per cento dei 750mila consumatori dannosi con disturbi da uso di alcol (Dua) che sono “in need for treatment”. 

«I consumi di alcol in Italia evidenziano una situazione di ritorno ai livelli pre-pandemia Covid-19, anche se cresce l’esposizione al rischio da parte  delle donne, tanto giovanissime, quanto anziane. Al fine di delineare la roadmap di una prevenzione nazionale ma anche mirata, il più efficace possibile, è necessario intercettare tutti i consumatori a rischio, a sostegno oltretutto degli obiettivi delle strategie europee e globali», afferma Emanuele Scafato, direttore dell’Ona-Iss.