L’attività fisica riduce il rischio di cancro al seno

Lo studio

L’attività fisica riduce il rischio di cancro al seno

Un conto è suggerire una possibile associazione, un altro è dimostrare un legame di causa ed effetto. In questo secondo caso si hanno prove più convincenti che una cosa ne provochi un’altra. E si può dire che l’attività fisica incide direttamente sul rischio di cancro, riducendolo

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Immagine: Peter van der Sluijs, CC BY-SA 3.0 <https://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0>, via Wikimedia Commons
di redazione

Si può dirlo in due modi diversi: aumentare l’attività fisica oppure ridurre la sedentarietà. Il risultato è lo stesso: ci si muove di più. E così facendo le donne riducono il rischio di cancro al seno. Lo dimostra uno studio pubblicato sul  British Journal of Sports Medicine che, grazie alla metodologia usata nell’indagine, può dimostrare l’esistenza di un legame di causa e di effetto tra l’incremento dell’attività fisica e la riduzione del rischio di cancro distinguendosi così dai molti studi precedenti che, per la loro natura osservazionale, non potevano fare altro che suggerire  un’associazione tra i due elementi (attività fisica e cancro). Questa volta, insomma, si può proprio affermare che il movimento ha un impatto diretto sulle probabilità di ammalarsi. 

La tecnica che fa la differenza e consente a una ricerca di epidemiologia osservazionale di arrivare alla pistola fumante è chiamata randomizzazione Mendeliana. In estrema sintesi si utilizzano varianti genetiche note come strumento per identificare e provare l’esistenza di un rapporto di causalità tra l’esposizione a fattori di rischio modificabili e al rischio di malattia. 

I ricercatori hanno usato la randomizzazione Mendeliana per valutare se uno stile di vita attivo o sedentario potesse essere casualmente correlato al rischio di tumore al seno. 

Lo studio ha incluso 131mila donne di origine europea, di cui circa 70mila avevano un tumore invasivo diffuso localmente, 6.667 avevano un tumore ancora localizzato (in situ) e 54.452 non avevano alcun tumore. Le partecipanti sono state selezionate all’interno di 76 studi promossi dal Breast Cancer Association Consortium (BCAC), un network di ricercatori interessati al rischio ereditario di cancro al seno. 

Il database della UK Biobank ha invece fornito dati sulle potenziali spiegazioni genetiche per la predisposizione all'attività fisica generale, all'attività fisica vigorosa o alla sedentarietà che sono serviti ai ricercatori per valutare la predisposizione genetica al movimento delle partecipanti al loro studio. 

Infine, gli scienziati hanno stimato il rischio di cancro al seno delle donne coinvolte nello studio in base al fatto se fossero o meno in menopausa. Le donne con tumore sono state divise in base al tipo di cancro (positivo per estrogeni o progesterone, o HER-2, o positivo/negativo per tutti e 3 gli ormoni), allo stadio (dimensione ed estensione della diffusione del tumore) e al grado (grado di anomalia delle cellule tumorali).

Dall’analisi dei dati è emerso che la predisposizione genetica a un livello più elevato di attività fisica era associata a un rischio inferiore del 41 per cento di cancro al seno invasivo, per lo più indipendentemente dallo stato della menopausa, dal tipo, dallo stadio o dal grado del tumore.

Allo stesso modo, un'attività fisica vigorosa (prevista geneticamente) per 3 o più giorni alla settimana era associata a un rischio inferiore del 38 per cento di cancro al seno, rispetto a nessuna attività vigorosa (auto-dichiarata). Infine, un livello maggiore di sedentarietà (calcolato in base alla previsione genetica) è stato associato a un rischio del 104 per cento più alto di cancro al seno triplo negativo, indipendentemente dal fumo o dal sovrappeso. 

«Aumentare l'attività fisica e ridurre la sedentarietà sono già consigliati per la prevenzione del cancro. Il nostro studio aggiunge ulteriori prove del fatto che è probabile che tali cambiamenti comportamentali riducano l'incidenza dei futuri tassi di cancro al seno. Una maggiore attenzione all’attività fisica e alla sedentarietà come fattori di rischio di cancro modificabili è giustificata, dato il pesante impatto sulla vita attribuito alla forma di cancro più comune nelle donne», concludono i ricercatori.