Bambini: così si previene l'ingestione di corpi estranei

L’iniziativa

Bambini: così si previene l'ingestione di corpi estranei

di redazione

Monete, micropile, prodotti per la pulizia della casa. Se ingeriti, e succede di frequente soprattutto sotto i sei anni di età, possono provocare danni alla salute anche a lungo termine. 

La Società italiana di Gastroenterologia, Epatologia e Nutrizione Pediatrica ha lanciato una campagna per la sicurezza dei babini basata su tre punti: informazione capillare alle famiglie su come prevenire e sui pericoli della sottovalutazione, implementazione della rete nazionale di pediatri endoscopisti negli ospedali,  creazione di un data base ufficiale per la rilevazione degli eventi.

Le monete sono gli oggetti piu’ frequentemente ingerite (62%), le batterie (micropile al litio) rappresentano il 7 per cento di tutti i casi. Queste ultime possono provocare, nel 10-20 per cento,  gravi danni all’organismo e talvolta mortalità. L’ingestione di caustici, in particolare prodotti per la pulizia della casa e detersivi, rappresenta un terzo degli incidenti domestici, responsabili di circa mille ricoveri l’anno.  

«È un fenomeno molto preoccupante. Ci rivolgiamo anche alle istituzioni e alle famiglie perché svolgano una necessaria opera di prevenzione primaria, seguendo le regole che abbiamo riassunto in un flyer che distribuiremo in scuole, ospedali e farmacie. Il ruolo dei servizi sanitari e delle Società Scientifiche è fondamentale nella formazione degli operatori sanitari e nell’organizzazione dei servizi», commenta Claudio Romano, presidente Sigenp. 

Gli esperti della Singep fanno notare che in Italia ancora non esiste un registro che raccolga i dati su questo tipo di incidenti e che aiuti a quantificare il fenomeno.  

«Gli incidenti domestici di questo tipo nei bambini sono sempre più frequenti. Si pensi che soltanto le situazioni patologiche gravi conseguenti alla ingestione di disk battery sono aumentate di sette volte negli ultimi vent’anni. Per questo ci siamo attivati sia per informare capillarmente i genitori sul territorio, sia per formare più endoscopisti preparati per queste emergenze, in modo che nei centri ce ne sia sempre uno reperibile quando serve, senza attese dannose», dichiara Paola De Angelis, coordinatore nazionale dell’Area di endoscopia e indagini diagnostiche strumentali SIGENP. 

L’altra criticità riguarda infatti la diffusione disomogenea sul territorio dei  

servizi di emergenza endoscopica pediatrica operativi 24 ore su 24.  

«Spesso i pediatri gastroenterologi devono per forza di cose avvalersi della collaborazione degli endoscopisti dell’adulto o dei chirurghi pediatrici per far fronte a questo tipo di emergenze», dichiara Salvatore Oliva,  Università La Sapienza, responsabile Endoscopia Digestiva Pediatrica  Policlinico Umberto I. 

Un ruolo fondamentale ce l’hanno i genitori. 

«Mi preme sottolineare la necessità da parte di tutti i Pronto Soccorsi di garantire la presa in carico dei bambini con ingestione di corpi estranei  o sostanze caustiche secondo preciso percorso diagnostico-assistenziale riconosciuto. Ma è importante anche il comportamento dei genitori, che devono avere nozioni di base sulla condotta da seguire»,  spiega Filippo Torroni, responsabile dell’endoscopia dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma. 

Cosa non fare è quasi più importante di cosa fare.  Innanzi tutto, si raccomandano gli esperti,  non bisogna indurre il vomito nel bambino in caso di sostanze caustiche:  questa manovra rischierebbe di bruciare ancora di più l’esofago. 

«Anche in caso di ingestione di un oggetto mai provocare il vomito perché potrebbe causare l’inalazione del corpo estraneo. In caso di ingestione di disk battery somministrare miele perché protegge le mucose  e riduce i danni all’esofago», dice Torroni.