I batteri della placca aumentano il rischio di ipertensione

Il legame

I batteri della placca aumentano il rischio di ipertensione

Non è chiaro come mai, ma i batteri delle gengive influenzano la pressione. Alcuni ceppi aumentano il rischio di ipertensione, altri lo riducono. Lo studio ha coinvolto solo donne in post-menopausa e per ora l’associazione vale esclusivamente per loro

Teeth_model2.jpg

Immagine: No machine-readable author provided. Xauxa assumed (based on copyright claims)., CC BY-SA 3.0 <http://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0/>, via Wikimedia Commons
di redazione

Il fumo, la dieta, la sedentarietà, il consumo di alcol, il sovrappeso. Ma non finisce qui: alla lista dei fattori di rischio per l’ipertensione va aggiunta una scarsa igiene orale. 

È quanto suggerisce uno studio appena pubblicato sul Journal of the American Heart Association che dimostra un’associazione tra alcuni batteri della bocca e la pressione alta nelle donne in post-menopausa. Una decina di batteri aumentano il rischio di sviluppare ipertensione, mentre altri cinque lo riducono. 

I ricercatori hanno analizzato i dati di 1.215 donne dall’età media di 63 anni che all’inizio dello studio erano state sottoposte a un controllo della pressione e a un prelievo di placca dalle gengive.

Al momento del reclutamento il 35 per cento delle donne coinvolte nello studio aveva valori normali della pressione (al di sotto di 120/80 mmHg) senza ricorrere ai farmaci. Circa il 24 per cento delle partecipanti aveva invece livelli elevati di pressione (superiori a 120/80) ma non assumeva medicinali. Il 40 per cento circa delle donne aveva invece seguito un trattamento anti-ipertensivo. 

Un terzo circa delle donne che non soffriva di pressione alta all’inizio dello studio ha sviluppato l’ipertensione nell’arco dei dieci anni successivi. 

Per quanto riguarda l’altro parametro da misurare, i ricercatori hanno individuato 245 ceppi batterici nei campioni di placca prelevati alle partecipanti. 

Dal confronto dei dati raccolti è emerso che 10 batteri erano associati a un aumento dal 10 al 16 per cento del rischio di sviluppare pressione alta. Mentre altri cinque tipi di batteri erano associati a una riduzione del rischio di ipertensione del 9-18 per cento. 

Questi risultati sono rimasti validi anche dopo aver considerato altri fattori che influenzano la pressione alta, come quelli demografici, clinici o legati allo stile di vita (l'età avanzata, il trattamento per il colesterolo alto, la dieta e il fumo). I ricercatori hanno poi analizzato le potenziali associazioni degli stessi 15 batteri con il rischio di ipertensione in alcuni sottogruppi, confrontando le donne di età inferiore a 65 anni con quelle di età superiore a 65 anni, le fumatrici contro le non fumatrici, quelle con pressione sanguigna normale rispetto a quelle con pressione elevata all'inizio dello studio. I risultati sono rimasti coerenti tra tutti i gruppi confrontati, corroborando così l’associazione tra batteri della bocca e pressione arteriosa. 

«Siamo giunti a comprendere meglio che la salute è influenzata da qualcosa di più dei soliti fattori di rischio tradizionali che sappiamo essere così importanti. Questo studio è un promemoria che suggerisce la necessità di ampliare la nostra comprensione di ulteriori fattori di salute che possono anche essere influenzati dal nostro ambiente e che potenzialmente possono avere un impatto sulla nostra biologia», ha affermato Willie Lawrence, presidente del National Hypertension Control Initiative’s (NHCI) Oversight Committee dell'American Heart Association.