Covid-19: i vaccini offrono una protezione aggiuntiva contro le reinfezioni. Più alta per la variante Delta che per Omicron
Uno studio danese conferma la capacità dei vaccini di proteggere contro le reinfezioni. Il livello di protezione era più alto per la variante Delta (94%) e più basso per la variante Omicron (60%)
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Su PLos Medicine è stato appena pubblicato un nuovo studio sull’efficacia dei vaccini anti Covid nel prevenire le reinfezioni. I ricercatori hanno valutato il livello di protezione offerto dai vaccini nei confronti di nuove infezioni per le varianti Alfa, Delta e Omicron. Come già osservato in studi precedenti, i vaccini hanno fornito uno scudo più potente durante l’ondata della varante Delta rispetto alla fase di dominanza della variante Omicron.
L’indagine è stata condotta dal team del Statens Serum Institut in Danimarca guidato da Katrine Finderup Nielsen. Gli scienziati hanno analizzato i dati delle infezioni da Sars-Cov-2 e delle vaccinazioni contenuti nei registri sanitari nazionali danesi che continuano scrupolosamente a registrare tutti i nuovi casi di Covid e tutte le persone che vengono vaccinate. L’analisi ha preso in considerazione il periodo tra gennaio 2020 e gennaio 2022 raccogliendo informazioni su oltre 200mila persone che sono risultate positive al nuovo coronavirus durante le tre fasi della pandemia caratterizzate dalla tre varianti Alfa, Delta e Omicron.
Dall’analisi è emerso che nelle persone che avevano avuto già Covid la vaccinazione offriva fino al 71 per cento di protezione contro la reinfezione durante il periodo con Alpha prevalente, salendo al 94 per cento durante il periodo dominato da Delta, mentre scendeva al 60 per cento durante la fase con Omicron protagonista. In media la protezione durava 9 mesi.
«Questo studio mostra che negli individui precedentemente infetti, il completamento di una serie della serie di vaccinazioni era associato a una protezione significativa contro la reinfezione da Sars-CoV-2 rispetto a nessuna vaccinazione. Anche se la vaccinazione sembra proteggere in misura minore dalla reinfezione con la variante Omicron, questi risultati sono di rilevanza per la salute pubblica in quanto dimostrano che gli individui precedentemente infetti hanno beneficiato della vaccinazione contro Covid-19 in tutti e tre i periodi di variante», scrivono i ricercatori.
I dati più significativi sono quelli per la variante Delta e per la variante Omicron. Va ricordato, infatti, che durante il periodo della variante Alfa le campagne vaccinali erano ancora agli inizi e la vaccinazione veniva offerta prioritariamente alle persone anziane, che hanno una risposta immunitaria generalmente meno potente delle persone più giovani. Potrebbe darsi che in altre fasce di età il vaccino avrebbe ottenuto una protezione più alta dalle reinfezioni provocate dalla variante Alfa.
«Per il periodo con dominanza di Omicron, il nostro studio ha mostrato una efficacia vaccinale iniziale contro la reinfezione del 60 per cento, che è inferiore al valore che abbiamo trovato per le altre varianti, ma indica comunque una protezione aggiuntiva dopo la vaccinazione», spiegano i ricercatori.
Queste informazioni sull'efficacia dei vaccini, sostengono gli autori dello studio, possono aiutare i responsabili delle decisioni a pianificare i tempi e l'esecuzione delle strategie di vaccinazione per renderle più efficaci.
«Nel nostro studio troviamo una significativa efficacia del vaccino contro la reinfezione da SARS-CoV-2, e questo dimostra l'importanza della vaccinazione anche per coloro che potrebbero essere protetti dall'immunità naturale», ha dichiarato Finderup Nielsen, a capo dello studio.