Dormire poco e male da adolescenti aumenta il rischio di sviluppare la sclerosi multipla da adulti

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Dormire poco e male da adolescenti aumenta il rischio di sviluppare la sclerosi multipla da adulti

Ricostruendo le abitudini del sonno da ragazzi di oltre 5mila adulti, un gruppo di ricercatori svedesi ha osservato che un sonno disturbato tra i 15 e i 19 anni è associato a un aumento del 40% di sviluppare la sclerosi multipla rispetto a chi alla stessa età dorme più di 7 ore per notte

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Immagine: Sasha Kargaltsev, CC BY 2.0 <https://creativecommons.org/licenses/by/2.0>, via Wikimedia Commons
di redazione

Gli adolescenti insonni hanno un maggior rischio di sviluppare la sclerosi multipla da adulti. È quanto suggerisce uno studio pubblicato sul Journal of Neurology Neurosurgery & Psychiatry che ha ricostruito le abitudini del sonno nell’infanzia e nell’adolescenza di oltre 5mila adulti, 2075 con sclerosi multipla e 3.164 senza. 

I dati sono stati raccolti da i registri sanitari svedesi in due intervalli di tempo, tra il 2005 e il 2013, tra il 2015 e il 2018.

Tutti i partecipanti hanno fornito informazioni sulla durata e sulla qualità del sonno in età differenti nei vari giorni della settimana, nei giorni lavorativi o scolastici e nei giorni feriali. 

In base alla durata, il sonno è stato classificato come breve (meno di 7 ore per notte), adeguato (tra le 7 e le 9 ore) e lungo (più di 10 ore). È stata anche calcolata la differenza tra la durata del sonno infrasettimanale e la durata del sonno nei week-end, dividendo i partecipanti, sulla base di questo dato, in tre categorie: meno di 1 ora di differenza per notte, tra 1 e 3 ore di differenza e più di 3 ore. 

Secondo gli scienziati l’età critica, quella in cui le abitudini del sonno hanno un maggior effetto sulla salute futura, è quella tra i 15 e i 19 anni. 

Oltre alla quantità, i partecipanti hanno ricostruito la qualità del sonno adolescenziale utilizzando una scala di valutazione con punteggi da 0 a 5, con 5 che indica il sonno ideale. 

Confrontando tutti i dati, i ricercatori hanno osservato un’associazione tra il sonno in età giovanile e il rischio di sclerosi multipla in età adulta. Le probabilità di sviluppare la malattia autoimmune aumentavano con la riduzione delle ore passate a dormire da ragazzi e con una minore qualità del sonno.

In particolare: chi tra i 15 e i 19 anni dormiva meno di 7 ore a notte aveva un rischio maggiore del 40 per cento di sviluppare la sclerosi multipla rispetto a chi dormiva tra le 7 e le 9 ore a notte. Non è invece stata osservata alcuna associazione con il sonno prolungato. 

La qualità del sonno invece incide. Un sonno considerato scadente era associato a un aumento del 50 per cento di sviluppare la malattia. 

I risultati confermano quanto emerso in precedenti studi sull’impatto dei lavori con turni notturni e diurni sulla salute. Chi lavora a volte di giorno e a volte di notte ha un maggior rischio di sviluppare alcune patologie, tra cui anche la sclerosi multipla. «Il sonno insufficiente e la scarsa qualità del sonno durante l'adolescenza sembrano aumentare il rischio di sviluppare successivamente la sclerosi multipla. Un sonno ristoratore sufficiente, necessario per un adeguato funzionamento immunitario, può quindi essere un altro fattore preventivo contro la malattia», commentano i ricercatori.