Fumo. Fondazione AIRC: anche quello passivo non è innocuo

Giornata mondiale senza tabacco

Fumo. Fondazione AIRC: anche quello passivo non è innocuo

di redazione

In occasione della Giornata Mondiale senza tabacco (31 maggio),  Fondazione AIRC accende i riflettori sul cancro al polmone e sul ruolo della sigaretta elettronica. 

Il fumo causa circa l’85-90 per cento dei casi di tumore del polmone, oltre ad aumentare il rischio di sviluppo di tumori del cavo orale e della gola, del pancreas, del colon, della vescica, del rene, dell'esofago, del seno, soprattutto tra le donne più giovani, e di alcune leucemie. Il tumore del polmone in Italia è la prima causa di morte per neoplasia, con 34.000 decessi stimati solo per il 2021. 

Nel 2022 AIRC ha destinato oltre 8 milioni di euro a 84 progetti di ricerca e borse di studio dedicati al tumore del polmone, con l’obiettivo di sviluppare metodi per diagnosi sempre più precoci e terapie più efficaci e mirate. 

Tra i tanti studi in corso c’è quello di Luca Roz, ricercatore presso l’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano finanziato con i fondi del “5 per mille” AIRC, che ha recentemente scoperto come contrastare un meccanismo responsabile dell’“attività paradossale della chemioterapia”. Pur riducendo il tumore, infatti, la chemioterapia favorisce in alcuni casi la capacità delle cellule tumorali residue di diffondersi in altre parti del corpo. «Obbiettivo futuro è sviluppare farmaci in grado di bloccare l’attività paradossale della chemioterapia, potenziando così l’efficacia del trattamento», ha dichiarato Roz.

Ma i pericoli non arrivano solo dal fumo tradizionale. La sigaretta elettronica negli ultimi anni si è ampiamente diffusa tra i fumatori, che spesso la scelgono per limitare l’uso della sigaretta convenzionale. Silvano Gallus, ricercatore AIRC presso l’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri IRCCS di Milano, sta indagando il rapporto rischi/benefici delle sigarette elettroniche e dei prodotti a tabacco riscaldato. «Spero di riuscire a fornire valide informazioni sull'associazione tra l'uso di questi nuovi prodotti e il rischio di incidenza e mortalità di tumori e altre patologie. Per il momento, i dati disponibili suggeriscono che si tratti di prodotti sfavorevoli sia da un punto di vista di sicurezza che di salute pubblica»,  dichiara Gallus.

In un recente studio della University of Southern California, alcuni ricercatori hanno valutato gli effetti biologici dell’utilizzo di sigarette elettroniche, tenendo conto dell’eventuale precedente esposizione al fumo di tabacco. I risultati, pubblicati sulla rivista Scientific Reports, hanno mostrato che l’espressione genica di persone che fanno uso di sigarette elettroniche (e-cig) e di coloro che fumano sigarette convenzionali è molto simile. Tale espressione varia invece rispetto a chi non ha mai fatto uso di tabacco in generale. Probabilmente questo accade a causa di sostanze chimiche, ancora non indentificate, presenti sia nel vapore delle e-cig che nel fumo di sigaretta.