Hiv: anche le donne hanno diritto alla profilassi pre-esposizione

L'appello

Hiv: anche le donne hanno diritto alla profilassi pre-esposizione

di redazione

Migliorare l'informazione sulla Prep e renderla facilmente accessibile per tutti, in particolare anche per le donne.

È questo, in sintesi, l'appllo lanciato alle autorità sanitarie in occasione della Giornata della donna dell'8 marzo, da Coalition Plus, una rete internazionale di Ong che rappresentano le comunità che combattono l’Aids e l’epatite virale, insieme con Fondazione Lila Milano e Plus, ricordando che la profilassi pre-esposizione (Prep, appunto) è uno strumento di prevenzione di cui possono beneficiare tutte le popolazioni ad alto rischio di esposizione all’Hiv, il virus causa dell'Aids.

La Prep consiste nell’assumere una compressa che associa due antivirali, tenofovir ed emtricitabina, prima di un rapporto sessuale oppure di un comportamento a rischio, proprio allo scopo di prevenire l'infezione. È dispensabile in farmacia dietro prescrizione di un infettivologo, sia nella versione “di marca” sia come farmaco equivalente (generico).

Nel 2015 la Prep è stata raccomandata dall’Organizzazione mondiale della sanità a tutte le persone ad alto rischio di contrarre l'Hiv.

I dati raccolti a sei anni di distanza da quella raccomandazione mostrano però che la Prep rimane poco conosciuta e raramente usata dalle donne.

A dirlo sono i risultati dell'indagine “Flash! PrEP in Europe” su quasi 700 donne di dodici Paesi europei, pubblicati lo scorso febbraio sulla rivista PLOS One.

Tra le partecipanti, meno della metà, (il 46,8%, cioè 317) ha dichiarato di conoscere già la PrEP e solo 122 (il 18%) hanno dichiarato che “probabilmente” o “sicuramente” sarebbero interessate a farlo, con una forbice che va dallo zero dei Paesi Bassi al 40,0% della Danimarca. Maggiore interesse per la Prep si è registrata tra le donne di età più giovane (18-29 anni). In particolare, l’interesse per la Prep è risultata 2,5 volte maggiore tra le donne cisgender (cioè quelle la cui identità di genere corrisponde al sesso a cui è stata assegnata alla nascita) ad alto rischio oggettivo di Hiv, vale a dire quelle che dalla profilassi potrebbero trarre i maggiori benefici.

«Più che mai in questa Giornata internazionale dei diritti della donna» dunque, i firmatari dell'appello esortano «le autorità nazionali e gli operatori sanitariı a migliorare la comunicazione e le informazioni sulla Prep tra e per le donne; rafforzare una prospettiva di genere nello sviluppo di strategie nazionali riguardanti la Prep; migliorare la capacità delle donne di valutare il proprio rischio personale; mgliorare il rapporto tra operatori sanitari e donne in modo che «possano lavorare insieme sulla valutazione adeguata dei bisogni sessuali e identificare strategie di riduzione del rischio tra cui anche la Prep».