Ictus: insegnare ai bambini come riconoscerlo per aiutare i nonni
Ad aprile Alice Italia Odv rilancia “FAST Heroes”, campagna didattica internazionale rivolta ai bambini delle scuole primarie che ha come obiettivo quello di insegnare loro, attraverso attività ludiche e video, a riconoscere i principali sintomi dell’ictus e a chiamare tempestivamente i soccorsi, trasformandosi così in supereroi che salvano i nonni dall’ictus cerebrale. Il protagonista del progetto, che si basa sul legame che lega nonni e nipotini, è Matteo, un bambino che impara a combattere il “Trombo malefico” per salvare la vita a nonno Franco.
Ideato dal Dipartimento di istruzione e politiche sociali dell’Università della Macedonia, al progetto hanno aderito a livello internazionale hanno aderito 5.805 scuole, 11.235 classi, 251.666 alunni e 16.492 insegnanti. È sostenuto dalla World Stroke Organization e reso possibile grazie al supporto di Angels Initiative, un’organizzazione internazionale volta al miglioramento dell’assistenza sanitaria, in particolare nel campo dell’ictus.
«L’acronimo FAST che in inglese vuol dire veloce – spiega Danilo Toni, direttore dell'Unità Trattamento neurovascolare al Policlinico Umberto I di Roma - sottolinea l’importanza del fattore tempo, ci aiuta a ricordare i principali sintomi dell’ictus cerebrale» e indica cosa fare:
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F come face (faccia): chiedere alla persona che manifesta sintomi al volto (il più comune è la ‘bocca storta’) di sorridere per verificare una eventuale paresi facciale;
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A come arms (braccia): chiedere di provare a sollevare entrambe le braccia, non sottovalutando se anche solo una non riesce a stare su;
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S come speech (linguaggio): chiedere di ripetere o elaborare una frase semplice (in caso di ictus si hanno grandi difficoltà a eseguire questo facile compito);
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T come time (cioè tempo) ma anche come telefono: riscontrando uno qualunque di questi sintomi è importante chiamare i soccorsi (112) il più velocemente possibile.
«L’età media delle persone colpite da ictus cerebrale è di 70 anni – ricorda Nicoletta Reale, Past President di Alice - e, secondo i dati sociodemografici, fino al 50% di loro sono nonni che si prendono cura dei nipoti almeno un paio di volte alla settimana. Da qui è nata l’idea».
Il progetto prevede una vasta gamma di attività e si articola su tre differenti piani di formazione rivolgendosi a insegnanti, famiglie e bambini/e. I materiali proposti sono ovviamente adatti all’età dei bambini delle scuole primarie e le varie attività, distribuite nell’arco di cinque settimane, insegneranno loro quali siano tre dei sintomi più comuni dell’ictus e a chiamare subito il 112. Al sito web dedicato al progetto si affianca anche una sezione all’interno della piattaforma Educazione digitale.
«Siamo certi che l’incredibile entusiasmo dei bambini, la loro voglia e facilità di apprendere e condividere quanto hanno appreso anche a casa possano incoraggiare la successiva diffusione del messaggio al resto della famiglia - dice Andrea Vianello, presidente di Alice - in particolare ai nonni con cui solitamente passano molto tempo. Riconoscere i sintomi dell’ictus è molto importante: è infatti fondamentale che chi ne presenta anche solo uno sia portato il più rapidamente possibile negli ospedali dotati dei centri organizzati per il trattamento di questa malattia, cioè le Unità neurovascolari».
Tutti i dettagli su come aderire alla campagna sono disponibili sul sito http://fastheroes.com