Nuove linee guida per il trattamento della dipendenza da tabacco

Giornata Mondiale senza Tabacco

Nuove linee guida per il trattamento della dipendenza da tabacco

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Immagine: © 2005 by Tomasz Sienicki [user: tsca, mail: tomasz.sienicki at gmail.com], CC BY-SA 3.0 <http://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0/>, via Wikimedia Commons
di redazione
In occasione della Giornata mondiale senza tabacco, promossa dall’OMS, esce la nuova Linea Guida per il trattamento della dipendenza da tabacco e dalla nicotina. Che per la prima volta tiene conto degli scenari generati dai nuovi prodotti entrati in commercio negli ultimi anni

Oggi, 31 maggio, si celebra la giornata mondiale senza tabacco. Il nome e l’obiettivo di questa iniziativa lanciata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità per la prima volta nel 1988 sono rimasti gli stessi. Ma il modo in cui viene consumato il tabacco è completamente cambiato. Oggi ci sono “mille modi” di fumare e la giornata senza tabacco invita a rinunciare all’intera vasta gamma dei nuovi prodotti. 

Così la nuova Linea Guida dell’Istituto Superiore di Sanità per il trattamento della dipendenza da tabacco e dalla nicotina tiene conto, per la prima volta, degli scenari generati dai nuovi prodotti entrati in commercio negli ultimi anni. 

Frutto del lavoro di un panel multidisciplinare, la linea guida si è basata sull’analisi della letteratura scientifica disponibile e ha individuato 29 raccomandazioni di pratica clinica, una raccomandazione per la ricerca e 8 indicazioni di buona pratica clinica, che gli operatori potranno utilizzare per indirizzare i trattamenti.  «È importante potersi avvalere delle ultime evidenze scientifiche disponibili per poter orientare le scelte dei cittadini», – commenta il presidente dell’Iss Silvio Brusaferro. 

Attraverso le risposte a nove quesiti, il documento valuta l’efficacia di tutti i trattamenti disponibili, dal counselling, ai farmaci, alle app, formulando le relative raccomandazioni per gli operatori. Per la prima volta, viene affrontato anche il tema di come trattare la dipendenza dai nuovi dispositivi sul mercato, dalle sigarette elettroniche ai dispositivi a tabacco riscaldato, con l’indicazione di alcune buone pratiche cliniche.

«Questa è la prima Linea Guida che include, oltre al trattamento della dipendenza da sigaretta di tabacco tradizionale, anche il trattamento della dipendenza da nicotina indotta dai nuovi prodotti comparsi sul mercato. È molto importante sottolineare che le evidenze scientifiche raccolte attualmente indicano come i nuovi prodotti non rappresentino uno strumento per la cessazione del consumo di sigaretta tradizionale», sottolinea Simona Pichini, che dirige il centro Nazionale Dipendenze e Doping dell’Iss. 

Una delle questioni più discusse negli ultimi tempi viene affrontata con la risposta alla domanda “perché anche i nuovi prodotti creano dipendenza?” La spiegazione fornita dagli esperti dell’Istituto superiore di sanità è la seguente: 

«In tutti questi prodotti, così come nelle sigarette tradizionali, la sostanza che crea dipendenza è la nicotina, sostanza neuro-psicotropa che crea una elevata dipendenza poiché incrementa la secrezione di neurotrasmettitori implicati nella regolazione dell'umore e del comportamento (non solo contenenti tabacco). Questa è presente trasversalmente in più tipi di prodotti disponibili sul mercato, dalle sigarette tradizionali a base di tabacco ai cosiddetti nuovi prodotti, come le e-cig e gli HTP (Heated Tobacco Products). È importante sottolineare che ognuna di queste modalità di assunzione della nicotina può generare dipendenza nell’utilizzatore e che, attualmente, non esistono studi che dimostrino che i nuovi prodotti siano meno dannosi delle sigarette tradizionali. Inoltre, per quanto riguarda i nuovi prodotti, non ci sono sufficienti studi per determinare se esista una dipendenza generata, oltre che dalla nicotina, anche dagli aromi che essi contengono». 

L’informazione è utile soprattutto per i più giovani che, secondo i dati del Rapporto Nazionale sul Tabagismo, sono i maggiori consumatori di prodotti alternativi alla sigaretta tradizionale. 

Dal rapporto emerge infatti che un terzo degli adolescenti è consumatore di sigarette, e-cig o tabacco riscaldato. Spesso i ragazzi utilizzano vari prodotti a base di nicotina: tra i 14-17enni che consumano tabacco o nicotina il 38,7 per cento è un “policonsumatore”. 

Gli adolescenti che consumano tabacco o prodotti contenenti nicotina hanno anche una maggiore propensione all’assunzione di alcol e altre sostanze, e hanno maggiori fragilità a livello emotivo e nei rapporti con scuola e famiglia. Nella fascia 14-17 anni l’80,3 per cento di chi consuma tabacco o nicotina ha assunto alcol nell’ultimo mese, contro il 37,5 per cento di chi non ne fa uso.

«Alla luce dei risultati delle indagini condotte sui giovani, risultano preoccupanti i dati sui consumi dei nuovi prodotti in quanto tra coloro che consumano almeno un prodotto contenente tabacco o nicotina,  l’83,6 per cento degli 11-13enni e il 59,8 per cento dei 14-17enni usa la sigaretta elettronica e il 9,9% degli 11-13enni e il 33,2 per cento dei 14-17enni consuma tabacco riscaldato», spiega Luisa Mastrobattista, ricercatore del Centro Nazionale Dipendenze e Doping dell’ISS.