Più rischio obesità per il bambino se la mamma mangia cibo spazzatura

Il legame

Più rischio obesità per il bambino se la mamma mangia cibo spazzatura

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Immagine: Vikvarga, CC0, via Wikimedia Commons
di redazione
Dimmi cosa mangi e ti dirò se in futuro avrai figli sovrappeso. Potrebbe funzionare davvero così, visto che i figli delle donne che consumano elevate quantità di cibi processati prima del concepimento hanno il 26% di probabilità in più di essere sovrappeso

Le “colpe” delle mamme ricadono sui figli. Stiamo parlando di colpe alimentari: una donna che mangia spesso cibo ultra processato, che ogni giorno eccede con merendine, snack e bibite gassate, ha maggiori probabilità di avere figli in sovrappeso o obesi. Va specificato: il rischio non è limitato al periodo della gravidanza, l’effetto potenziale sul peso del figlio comincia ancora prima del concepimento. Quel che una donna mangia prima di restare incinta sembra importante tanto quanto quello che mangia nei nove mesi di gestazione. 

Lo suggerisce uno studio americano pubblicato sul British Medical Journal che sottolinea la necessità di proporre programmi di educazione alimentare indirizzati a tutte le donne in età fertile. 

I ricercatori hanno selezionato da due giganteschi studi americani sulla salute delle donne e dei bambini (il Nurses’ Health Study II e il  Growing Up Today Study) i dati di quasi 20mila bambini nati da 14mila donne. 

Dopo avere soppesato tutti i fattori che avrebbero potuto potenzialmente influenzare il risultato, come l’indice di massa corporea della mamma, l’attività fisica, la presenza o meno di un partner, il livello di istruzione e il consumo da parte dei bambini di cibo processato, gli autori dello studio hanno osservato una forte associazione tra l’alimentazione materna ricca di prodotti confezionati e ultra-lavorati e il sovrappeso dei figli. 

Complessivamente, 2.471 (12%) bambini avevano sviluppato sovrappeso o obesità durante un periodo medio di follow-up di 4 anni. I figli delle donne con il più elevato consumo di alimenti ultra-elaborati (12,1 porzioni al giorno) avevano un rischio del 26 per cento maggiore di accumulare chili di troppo rispetto ai bambini nati da donne con il consumo più basso di alimenti ultra-processati (3 o 4 porzioni al giorno).

In un'analisi separata condotta su 2.790 madri e 2.925 bambini di cui si avevano informazioni sulla dieta a partire dai 3 mesi prima del concepimento fino al al parto (perigravidanza), i ricercatori hanno osservato che l'assunzione di cibo ultra-processato durante la gravidanza non era significativamente associata a un aumento del rischio di sovrappeso o obesità della prole. Come a dire che il danno avviene ancora prima del concepimento.  

Il meccanismo alla base di queste associazioni non è chiaro e dovrà essere ricercato con ulteriori studi, affermano i ricercatori. Potrebbe darsi che l’alimentazione scorretta delle donne abbia effetti negativi sul loro metabolismo, provocano l’alterazione di alcuni parametri come la glicemia, l’insulina ecc… che possono successivamente avere un  impatto sulla salute del feto. «I dati sostengono l'importanza di perfezionare le raccomandazioni dietetiche e lo sviluppo di programmi specifici per migliorare l'alimentazione per le donne in età riproduttiva per promuovere la salute della prole», concludono gli autori dello studio.