Una proteina del latte materno coinvolta nello sviluppo delle cellule del muscolo cardiaco

Lo studio

Una proteina del latte materno coinvolta nello sviluppo delle cellule del muscolo cardiaco

L’acido gamma linolenico è la proteina presente nel latte materno, ma anche in quello artificiale, che consente ai cardiomiciti di maturare e di garantire le regolari contrazioni del muscolo cardiaco. La scoperta potrebbe gettare luce sull’origine di alcune patologie cardiache

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Immagine: David Leo Veksler, CC BY-SA 2.0 <https://creativecommons.org/licenses/by-sa/2.0>, via Wikimedia Commons
di redazione

Non devono fermarsi mai. Se lo fanno è un problema. Le cellule del muscolo cardiaco, chiamate cardiomiciti, sono perennemente impegnate ad assicurare la puntualità delle contrazioni che fanno battere il cuore. E l’energia necessaria per compiere questo incessante sforzo la ricavano dal latte materno. Lo hanno scoperto gli scienziati del National Center for Cardiovascular Research di Madrid che su Nature hanno descritto il processo che trasforma i cardiomiciti immaturi in cellule adulte, che è la condizione necessaria per il corretto funzionamento del battito cardiaco. 

Più precisamente, a innescare il cambiamento è una molecola del latte che induce le cellule del muscolo cardiaco dei neonati a modificare “la dieta” e ad attingere a un’altra fonte di energia per potersi sviluppare e maturare. 

Questo passaggio si verifica nelle prime 24 ore dalla nascita. 

I cardiomiciti dell’embrione consumano principalmente glucosio e acido lattico, mentre la loro versione più adulta brucia gli acidi grassi. 

Finora non era chiaro come avvenisse questo cambiamento nel rifornimento di energia. Perché le cellule cardiache passano dagli zuccheri ai grassi? Per scoprirlo sono stati necessari lunghi e complessi studi. 

I ricercatori hanno nutrito alcuni cuccioli di topo con latte di madri che seguivano una dieta standard. Altri neonati invece sono stati alimentati con il latte di madri che avevano mangiato cibo senza grassi. 

I topi che avevano bevuto il latte privo di grassi mostravano anomalie nello sviluppo del cuore e la maggior parte di loro moriva entro due giorni dalla nascita. 

I ricercatori hanno prelevato e analizzato campioni del latte materno per individuare la molecola responsabile del corretto funzionamento dei cardiomiciti. L’attenzione si è concentrata su un acido grasso chiamato acido gamma-linolenico (Gla), che si trova anche nel latte materno umano. Né i topi né gli esseri umani possono produrre questa sostanza e l’unico modo per procurarsela è attraverso l’alimentazione. Una molecola simile all’acido gamma-linolenico si trova anche nel latte artificiale. 

Gli scienziati hanno somministrato l’acido gamma-linolenico alle madri che erano state alimentate con una dieta priva di grassi e hanno nutrito gli animali appena nati con il latte materno arricchito. I topi allattati con il latte che conteneva l’acido grasso sono cresciuti sani, senza anomalie cardiache.  

Gli scienziati hanno anche individuato il recettore specifico a cui si lega l’acido gamma-linolenico nei cardiomiociti. Si tratta del recettore retinoide X (RXR), che legandosi all’acido grasso avvia la transizione verso una nuova dieta. Il processo si conclude con l’attivazione di alcuni geni che i ricercatori sono riusciti a identificare completando così la ricostruzione dell’intero percorso. Un traguardo raggiunto in 7 anni di ricerca. 

Lo studio potrebbe aprire la strada a un nuovo filone di ricerca sull’origine  malattie cardiovascolari.