Rischio ictus per donne con problemi di infertilità e complicanze in gravidanza
L’infertilità, gli aborti spontanei e la natimortalità sono fattori di rischio specifici delle donne per l’ictus. La sindrome dell’ovaio policistico o la disfunzione endoteliale potrebbero spiegare il legame. I ricercatori invitano a monitorare le situazioni a rischio
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Le donne che hanno difficoltà a rimanere incinte o a portare a termine una gravidanza hanno maggiori probabilità di andare incontro a un ictus più avanti negli anni. L’associazione tra l’infertilità, gli aborti spontanei, la natimortalità (bambini nati morti, stillbirth) e gli eventi cerebrovascolari è emersa in uno matanalisi pubblicata sul British Medical Journal che si è basata sui dati di otto studi sulla salute riproduttiva condotti in sette Paesi (Australia, Cina, Giappone, Paesi Bassi, Svezia, Regno Unito, e Stati Uniti).
Le informazioni sui problemi di fertilità, gli aborti e le morti in utero sono state ricavate dai questionari rivolti alle partecipanti. I ricercatori sono poi risaliti ai casi di ictus consultando i database sanitari nazionali e gli archivi degli ospedali.
Complessivamente, sono state incluse nello studio circa 620mila donne, di età compresa tra 32 e 73 anni. Tra queste, 9.265 (2,8%) avevano avuto un primo ictus non fatale all'età media di 62 anni e 4.003 (0,7%) avevano avuto un ictus fatale all'età media di 71 anni.
Dopo aver escluso altri fattori che avrebbero potuto influenzare i risultati, come l'etnia, il peso, lo stile di vita e le condizioni di salute, i ricercatori hanno osservato un’associazione tra l’infertilità, l’aborto spontaneo e la natimortalità e l’aumentato del rischio di ictus, in particolare per gli aborti ricorrenti (tre o più) e la natimortalità (nati morti). Le donne con una storia di infertilità avevano un rischio maggiore del 14 per cento di ictus non fatale rispetto alle donne senza problemi di salute riproduttiva.
L'aborto spontaneo era associato a un aumento del rischio di ictus non fatale dell’11 per cento rispetto alle donne che non avevano avuto un aborto spontaneo. La probabilità di ictus aumentava con il numero di aborti spontanei di una donna: uno, due e tre aborti erano associati rispettivamente a un aumento del 7, 12 e 35 per cento del rischio di ictus.
Gli autori dello studio hanno anche distinto tra i due tipi di ictus (ischemico o emorragico) scoprendo che per le donne che hanno avuto tre o più aborti spontanei, l'aumento del rischio di ictus ischemico ed emorragico non fatale è stato rispettivamente del 37 e del 41 per cento. Tre o più aborti sono stati collegati rispettivamente a un aumento del rischio per ictus ischemico ed emorragico fatale rispettivamente dell'83 e dell’84 per cento.
La natimortalità era associata a un aumento del rischio di di ictus non fatale di oltre il 30 per cento. Le donne che avevano partorito più volte bambini nati morti (stillbirth) avevano quasi l’80 per cento in più di probabilità di sperimentare un ictus ischemico non fatale. La natimortalità ricorrente inoltre era associata a un rischio maggiore di oltre il 40 per cento di ictus fatale.
I ricercatori ipotizzano che il legame tra infertilità e l’ictus possa dipendere da condizioni come la sindrome dell'ovaio policistico e l'insufficienza ovarica prematura, mentre la disfunzione endoteliale (restringimento dei vasi sanguigni del cuore) potrebbe spiegare l'aumento del rischio di ictus nelle donne con natimortalità ricorrente o aborto spontaneo.
«Una storia di aborti ricorrenti o di perdita di un bambino prima o durante la nascita potrebbe essere considerata un fattore di rischio specifico per ictus nella donna, con differenze di rischio in base ai sottotipi di ictus. Questi risultati potrebbero contribuire a migliorare il monitoraggio e la prevenzione dell'ictus per le donne con queste caratteristiche», scrivono i ricercatori nelle conclusioni.