Rischio psicosi quintuplicato per chi consuma 'speed'
Il consumo di anfetamina, la droga chiamata comunemente “speed”, aumenta di cinque volte il rischio di psicosi. I sintomi sono simili a quelli della schizofrenia: paranoia, percezione di voci, allucinazioni. Il rischio è lo stesso per ogni età, ma è maggiore per le donne e per chi subisce più arresti per la detenzione illecita della sostanza. Lo dimostra uno studio che raccoglie i dati di 10 anni su Evidence-Based Mental Health.
A fare uso di anfetamine è meno dell’1 per cento della popolazione mondiale, ma circa 1 consumatore su 10 ne diventa dipendente.
Il farmaco agisce sulla segnalazione dei neurotrasmettitori nel cervello provocando spesso psicosi con manifestazioni sovrapponibili a quelle della schizofrenia. Nella maggior parte di casi gli episodi psicotici scompaiono dopo pochi giorni, ma nel 15 per cento dei consumatori possono persistere per anni.
I ricercatori hanno attinto alle informazioni contenute in due database sul consumo di sostanze stupefacenti, il Taiwan Illicit Drug Issue Database (TIDID) e il National Health Insurance Research Database (NHIRD). L’analisi ha coperto un periodo di oltre dieci anni, tra il 2007 e il 2016.
Il TDID contiene dati anonimi sulla data di nascita, il sesso, i verbali di arresto e le prescrizioni di trattamenti riabilitativi successive all’arresto. L’altro registro, il NHIRD, contiene dati anonimi su problemi di salute mentale e fisica della popolazione di Taiwan.
I ricercatori hanno identificato 74.601 consumatori di anfetamine e hanno selezionato 298.404 persone con caratteristiche simili, a partire dall’età e dal sesso, come gruppo di controllo. L’ età media dei partecipanti era di 33 anni e la maggior parte (84%) erano uomini.
Rispetto al gruppo di controllo, i consumatori di anfetamine erano più a rischio di disturbi mentali e di altre patologie: depressione (2% vs 0,4%), ansia (0,9% vs 0,3%), cardiopatia ischemica (1,3% vs 0,8%); malattie cardiovascolari (0,8% vs 0,45%), e ictus (1,3% vs 0,7%).
Nell’arco del periodo di monitoraggio di 10 anni, i consumatori di anfetamine avevano una probabilità cinque volte superiore di sperimentare episodi psicotici rispetto ai non consumatori. Nel gruppo dei consumatori è stato registrato un tasso di incidenza annuale di psicosi pari a 468 ogni 100mila persone in confronto alle 77 ogni 100mila nel gruppo di controllo.
Il numero di nuovi casi di psicosi era più alto tra i consumatori di anfetamina senza condizioni di salute coesistenti, il che suggerisce un impatto diretto dell'anfetamina sull'induzione di sintomi psicotici, affermano i ricercatori.
L’altro dato emerso dall’analisi retrospettiva è il maggior rischio di psicosi per coloro che vengono arrestati frequentemente. Mentre la psicoterapia per interrompere la dipendenza riduce notevolmente le probabilità di sperimentare episodi psicotici.
I consumatori che erano stati arrestati cinque o più volte avevano una probabilità più di più di sei volte superiore di soffrire di psicosi, mentre chi era stato indirizzato dopo l’arresto a una struttura riabilitativa aveva il 26 per cento di probabilità in meno di soffrire di psicosi rispetto a chi non aveva seguito il percorso psicoterapeutico.
Ciò suggerisce che la riabilitazione può aiutare a scongiurare il rischio di successive psicosi, affermano i ricercatori.
«Poiché i sintomi psicotici persistenti potrebbero aumentare il rischio di declino cognitivo nei consumatori di anfetamine, identificare coloro che soffrono di psicosi e fornire loro un trattamento precoce potrebbe prevenire il successivo danno delle funzioni cognitive», scrivono i ricercatori.