La salute del cuore vien dormendo
Non bisogna impegnarsi più di tanto. Basta chiudere gli occhi e dormire. Il giusto: né troppo, né troppo poco. E senza interruzioni. È così che si possono prevenire le malattie cardiache e l’ictus. Se tutta la popolazione avesse una buona qualità del sonno si potrebbero evitare sette condizioni cardiovascolari su dieci, secondo uno studio del French National Institute of Health and Medical Research (INSREM), presentato al congresso dell’European Society of Cardiology. Ma l’obiettivo è difficile da raggiungere visto che nove persone su dieci dormono poco o male.
I ricercatori hanno incluso nello studio 7.200 persone selezionate dallo studio Paris Prospective Study III, una ricerca osservazionale sui fattori di rischio per malattie cardiache. Tutti i partecipanti, dall’età media di 59 anni anni senza malattie cardiache all’inizio dello studio, sono stati sottoposti a visite mediche e hanno compilato questionari sullo stile di vita, sull'anamnesi personale e familiare e sulle condizioni cliniche.
I ricercatori hanno raccolto informazioni sulle abitudini del sonno all’inizio dello studio e hanno effettuato due visite di follow-up. Ad ogni fattore è stato assegnato 1 punteggio se il tipo di sonno era ottimale e 0 se era scadente. La scala di valutazione andava da 0 a 5, con il punteggio “0” indicativa di sonno scarso e 5 di sonno ottimale.
Le persone con un punteggio alto hanno riferito di dormire da 7 a 8 ore per notte, di non soffrire mai o quasi mai di insonnia, di non avere sonnolenza diurna eccessiva frequentemente e di non avere apnee notturne e di essere mattinieri. I ricercatori hanno calcolato l’incidenza di malattie coronariche e di ictus all’interno del campione coinvolto nello studio ogni due anni per un totale di dieci anni.
All’inizio dello studio il 10 per cento dei partecipanti aveva un punteggio di sonno ottimale e l’8 per cento scarso. Durante un follow-up di otto anni, 274 partecipanti hanno sviluppato malattia coronarica o ictus. Confrontando i punteggi del sonno e gli eventi cardiovascolari, è emerso che il rischio di malattia coronarica e ictus si riduce del 22 per cento per ogni aumento di 1 punto del punteggio del sonno. Più precisamente: rispetto alle persone con un punteggio di 0 o 1, i partecipanti con un punteggio di 5 avevano un rischio inferiore del 75 per cento di malattie cardiache o ictus.
I ricercatori hanno alla fine stimato la percentuale di eventi cardiovascolari chesi potrebbero evitare dormendo meglio. Ebbene, se tutti i partecipanti avessero avuto un punteggio di sonno ottimale, ogni anno il 72 per cento dei nuovi casi di malattia coronarica e ictus si sarebbe potuto evitare.
Nei due anni follow-up, la metà dei partecipanti ha cambiato abitudini: nel 25 per cento il punteggio è sceso mentre nel 23 per cento il sonno è migliorato. All’aumento di di 1 punto nella scala di valutazione corrispondeva a una riduzione del 7 per cento del rischio di malattia coronarica o ictus.
«Il nostro studio illustra i benefici potenziali di un buon sonno per preservare la salute del cuore e suggerisce che il miglioramento del sonno è collegato a minori rischi di malattie coronariche e ictus. Abbiamo anche scoperto che la stragrande maggioranza delle persone ha difficoltà a dormire. Dato che le malattie cardiovascolari sono la principale causa di morte nel mondo, è necessaria una maggiore consapevolezza dell’importanza di un buon sonno per mantenere un cuore sano», ha affermato Aboubakari Nambiema dell’INSERM.