Tumore al seno: stili di vita sani riducono del 27% il rischio di ammalarsi
È un altro modo per dire “prevenzione”. Lo “stile di vita sano” è infatti la strategia più efficace per allontanare il rischio di ammalarsi.
Che nel caso del tumore al seno può ridurre del 27 per cento le probabilità di sviluppare la malattia.
All’importanza della prevenzione è dedicata la prima campagna nazionale rivolta alle donne dai 20 anni in su, lanciata al congresso nazionale di AIOM Giovani per favorire corretti stili di vita a tutte le età, con l’obiettivo di ridurre l’incidenza e la mortalità del carcinoma mammario. Una campagna indirizzata alla popolazione femminile con messaggi diretti, che si concentra soprattutto sui fattori di rischio modificabili per prevenire il tumore del seno e, a cascata, tutte le patologie influenzate dagli stili di vita.
I nodi critici da correggere nel nostro Paese sono svariati.
In Italia il 36,9 per cento delle donne è sedentario, il 26,8 per cento è in sovrappeso e l’11,1 per cento obeso, il 15,3 per cento fuma e l’8,7 per cento consuma alcol in quantità a rischio per la salute. Questi comportamenti aumentano la probabilità di sviluppare non solo il carcinoma mammario, ma anche altre neoplasie e gravi malattie, come quelle cardiovascolari, metaboliche e neurodegenerative.
Inoltre, la frequenza degli stili di vita scorretti incrementa con l’avanzare dell’età, proprio quando il rischio di sviluppare il cancro del seno è più alto anche per i cambiamenti ormonali legati alla menopausa.
«Le abitudini scorrette aumentano con l’avanzare dell’età. La prevenzione deve andare dalla dieta all’attività fisica fino all’autopalpazione delle mammelle e all’adesione agli screening», ha dichiarato Saverio Cinieri, presidente di AIOM.
La campagna prevede la diffusione di opuscoli sugli stili di vita sani da veicolare nelle farmacie e negli ambulatori di medicina generale Ogni booklet avrà uno specifico messaggio legato a un singolo stile di vita: lotta al fumo, dieta scorretta, consumo eccessivo di alcol, sedentarietà e sovrappeso.
«Movimento costante e dieta equilibrata sono gli strumenti più importanti nella prevenzione primaria della malattia. Il grasso viscerale contribuisce a creare uno stato infiammatorio, livelli elevati di insulina e di glucosio. Un’alimentazione ricca di cereali integrali, vegetali e legumi riduce, per esempio, il rischio di sindrome metabolica, uno dei fattori di rischio. Devono essere preferiti i cibi non raffinati e vanno limitati i grassi animali perché tendono a rallentare l’azione dell’insulina e a mantenere alta la glicemia, fattori associati a una maggiore probabilità di sviluppare la malattia. Con questa campagna vogliamo raggiungere il maggior numero di cittadini perché facciano propri gli strumenti della prevenzione», conclude Saverio Cinieri.