Vaccinazioni negli adulti, è il momento di fare di più

Prevenzione

Vaccinazioni negli adulti, è il momento di fare di più

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Immagine: Senior Airman Areca Wilson, Public domain, via Wikimedia Commons
di redazione

«La vecchiaia non deve essere necessariamente una fase della vita accompagnata da fragilità, ma per un invecchiamento attivo è necessario fare prevenzione, e la vaccinazione ne è parte integrante. Sappiamo però che è necessario il supporto di tutti gli attori coinvolti nella prevenzione vaccinale. Per questo, con le circolari alle Regioni emanate nelle ultime settimane, abbiamo rimarcato l’importanza di promuovere e ampliare l’offerta attiva delle vaccinazioni nelle categorie più a rischio: ad esempio, l'inserimento della vaccinazione nei Pdta rappresenta un elemento imprescindibile per rilanciare l’immunizzazione negli anziani e nei fragili». Così  Francesco Vaia, a capo della direzione generale alla Prevenzione sanitaria del ministero della Salute sintetizza la due giorni di Italia Longeva ‘La prevenzione vaccinale dell’anziano e del fragile nel PNPV 2023-2025’, in corso da ieri al ministero della Salute, che ha riunito i protagonisti della Sanità nazionale, regionale e territoriale per confrontarsi sulle novità introdotte dal Piano di Prevenzione Vaccinale (PNPV) 2023-2025 e sulle migliori strategie per una sua efficace applicazione.

Dopo la pandemia, viviamo un momento rallentamento delle vaccinazioni. L’esitazione e la cosiddetta ‘fatica vaccinale’ stanno tenendo lontane dagli obiettivi fissati dalle autorità sanitarie nazionali e internazionali le coperture vaccinali nella popolazione adulta e anziana per le malattie infettive prevenibili da vaccino, come influenza, polmonite pneumococcica, herpes zoster e Covid. Ciò avviene nonostante la gratuità dell’offerta per i soggetti fragili e i numeri preoccupanti sulla morbilità e mortalità che continuano a registrarsi ogni anno.

«Oggi più che mai, è prioritario investire sulla ‘buona’ comunicazione intesa come vero strumento di governance sanitaria in grado di arrivare alla pancia delle persone e di farlo nel modo più pervasivo possibile, sfruttando tutti i canali di informazione a disposizione», ha dichiarato il presidente di Italia Longeva Roberto Bernabei. 

Tra le novità introdotte dal PNPV 2023-2025, che punta a superare le disomogeneità sul territorio, promuovere una diffusa capillarità dei punti vaccinali e una maggiore proattività per raggiungere i gruppi di popolazione ad alto rischio, particolare rilievo assume l’aggiornamento annuale del calendario vaccinale, inserito all’interno dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA): la possibilità di aggiornare il calendario in maniera efficace e tempestiva, anche rispetto alla disponibilità di nuovi vaccini, va a beneficio di una sempre maggiore appropriatezza vaccinale, in particolar modo per la popolazione anziana. Il Piano, inoltre, sostiene l’implementazione di un modello a rete per la prevenzione vaccinale, attraverso i presidi territoriali - medici di medicina generale e farmacie -, ma anche i centri vaccinali ospedalieri, assicurando così una presa in carico degli anziani e dei pazienti cronici a più alto tasso di fragilità.

«La lezione impartita dal Covid poco ha impattato sulla fiducia della popolazione sulla sicurezza ed efficacia preventiva dei vaccini contro le malattie infettive», aggiunge Roberta Siliquini, presidente della Società Italiana di Igiene, Medicina preventiva e Sanità Pubblica (SItI). «La prevenzione vaccinale è uno strumento prezioso di salute pubblica soprattutto per le persone che vivono in condizioni di fragilità perché maggiormente esposti ai rischi connessi all’infezione che può solo peggiorare gli outcome di salute. Auspichiamo che tutte le Regioni applichino il Piano coerentemente con gli obiettivi con cui è stato predisposto, a beneficio della salute dell’individuo e della collettività».