Vaccini, ancora conferme sulla sicurezza. Pochi effetti collaterali e lievi
Come tutti i farmaci non sono esenti da effetti collaterali, ma quando questi si verificano nella quasi totalità dei casi sono di lieve entità e si risolvono velocemente. Soprattutto i benefici che se ne traggono sono infinitamente maggiori dei rischi a essi associati. È ancora una volta più che positivo il bilancio sui vaccini tracciato dall’Agenzia Italiana del Farmaco nel Rapporto Vaccini presentato oggi.
Il rapporto analizza i dati del 2022 e si riferisce a tutti i vaccini in commercio in Italia salvo quelli per Covid-19: contro il meningococco; rotavirus; l’esavalente contro difterite, tetano, pertosse, poliomielite, epatite B ed haemophilus influenzae di tipo B; l’antipneumococcico e quello contro-morbillo, parotite e rosolia; quello contro il Papillomavirus; l’anti-Herpes zoster e l’antinfluenzale.
In totale sono 19 milioni le dosi somministrate. Da questa mole di vaccinazioni sono emerse circa 11 mila segnalazioni, 9 mila delle quali si riferivano al 2022. Attenzione, però, segnala l’Aifa: «Considerando che la maggior parte delle segnalazioni proviene da progetti/studi di Farmacovigilanza attiva (83,7% delle segnalazioni totali), i tassi di segnalazione sono fortemente influenzati da queste segnalazioni e saranno ovviamente più alti per quelle tipologie di vaccini per i quali sono attivi specifici progetti». Ciò spiega anche il drastico calo (-39%) del numero di segnalazioni di sospettare reazioni avverse rispetto all’anno precedente: il dato è frutto del termine di alcuni di questi progetti che in passato hanno garantito l’emergere e la possibilità di indagare sospette reazioni avverse che potrebbero rimanere sommerse.
Pur con questo limite, il rapporto conferma che i vaccini sono altamente sicuri: il 93,5% delle segnalazioni ha riportato eventi avversi non gravi: febbre, reazioni locali; pianto; irritabilità; diarrea, vomito e mal di pancia; sonnolenza, mal di testa, convulsioni. Il rimanente 6,5% è classificato come reazione grave, con un 1,6% che ha richiesto il ricovero. Al momento della segnalazione, comunque, il 78% dei sospetti eventi avversi si era già risolto senza nessuna conseguenza, l’8% era in miglioramento e lo 0,7% era in fase di guarigione, seppur con postumi. Rimane un 3% che non era ancora guarito.
Tra le segnalazioni ci sono anche 7 decessi. «In nessun caso le informazioni disponibili consentivano di individuare la causa del decesso nel vaccino», precisa l’Aifa. Nel dettaglio, 1 caso ha riguardato “un paziente di 2 anni, affetto da polipatologie, il cui decesso, come riportato anche dalla relazione medico-legale, non è correlato alla vaccinazione ma alla condizione patologica pre-esistente”, aggiunge l’Agenzia del Farmaco. Gli altri 6 decessi si sono verificati dopo la vaccinazione antinfluenzale, che in tre casi era stata somministrata insieme al vaccino contro Covid-19. Le vittime sono persone in età avanzata con quadri clinici complessi e polipatologie e non è stato stabilito nessun nesso causale col vaccino.
A tal proposito, l’Aifa chiarisce in un commento al Rapporto che «la valutazione della relazione causale tra un evento avverso e la somministrazione di un vaccino, è una procedura alquanto complessa, che valuta il caso sia da un punto di vista clinico che farmacologico, in relazione anche ai dati disponibili dalla letteratura scientifica e da altre fonti attendibili. Non è sufficiente, infatti, che l’evento si verifichi dopo la vaccinazione ma devono essere considerate anche altre possibilità», per esempio «il lasso di tempo tra la vaccinazione i primi sintomi dell’evento deve essere adeguato da un punto di vista “biologico”» o «le malattie della persona vaccinata e i farmaci che assume».
Intanto, nei giorni scorsi, un’ulteriore conferma della sicurezza dei vaccini in età pediatrica è arrivata dalla pubblicazione, sulla rivista Vaccines, dei risultati del progetto VigiFarmacoVax. Si tratta un progetto di farmacovigilanza attiva realizzato in 11 Regioni e sostenuto dall’Aifa che negli anni scorsi ha contribuito a un aumento delle segnalazioni. Nel progetto i genitori dei bambini con meno di 2 anni, dopo la vaccinazione venivano invitati via sms a segnalare eventuali reazioni avverse ai vaccini. Su oltre 250 mila Sms inviati, pari a 451 mila dosi somministrate, solo 50 segnalazioni da parte dei genitori (lo 0,01%) sono state classificate come serie (per 31 è stata stabilita una relazione causale col vaccino). Le convulsioni febbrili sono state la reazione seria più frequente. Non è stato riportato nessun decesso.