È troppo presto per poter stabilire un legame di causa ed effetto, ma un’ associazione esiste e merita di essere indagata più a fondo. Così si conclude un nuovo studio firmato dai ricercatori della Drexel University che hanno osservato un possibile collegamento tra l’assunzione di integratori multivitaminici in gravidanza e un ridotto rischio di disturbi dello spettro autistico nei bambini. Sotto questa categoria rientra una serie di condizioni neurologiche come l’autismo, l’Asperger e il disturbo pervasivo dello sviluppo non altrimenti specificato.
Molti studi suggeriscono che i disturbi dello spettro autistico abbiano origine nell’utero materno e che la dieta seguita dalla madre nei 9 mesi di gestazione possa avere una certa influenza. Finora però, a sostegno di questa ipotesi, sono state raccolte prove troppo deboli. Lo studio in questione, pubblicato sul British Medical Journal, prova a fare di meglio, cercando tracce più credibili dell’associazione tra integratori alimentari e autismo.
I ricercatori hanno applicato tre diversi metodi analitici di indagine a un campione di 273 mila coppie di mamme e figli residenti a Stoccolma e nati tra il 1996 e il 2007, con un’età tra i 4 e i 15 anni.
Gli scienziati hanno raccolto i dati sugli integratori assunti dalle donne durante la gravidanza, dall’acido folico, al ferro, ai supplementi multivitaminici e li hanno incrociati con quelli delle diagnosi di disturbo dello spettro autistico (Asd) nei bambini. La documentazione è stata ricavata dai meticolosi registri svedesi, fonte di informazione preziosa per tanti studi sulla salute della popolazione svolti dai ricercatori di tutto il mondo.
Dopo aver escluso i fattori che avrebbero potuto influenzare il risultato, gli scienziati hanno osservato un insospettabile legame tra le abitudini delle mamme e la salute neurologica dei bambini: le donne che avevano fatto uso di multi-vitamine in gravidanza, con o senza l’aggiunta di acido folico e ferro, avevano una minore probabilità di avere bambini con disturbo dello spettro autistico accompagnati da disabilità intellettive, rispetto alle donne che non avevano assunto alcun integratore.
Agli occhi dei ricercatori l’associazione è degna di venire presa in considerazione seriamente perché non facilmente spiegabile in altro modo e perché emersa in un campione di studio molto ampio. Tutte e tre le analisi insieme sembrano indicare una potenziale associazione inversa tra l’uso di multivitamine in gravidanza e lo sviluppo di disturbo dello spettro autistico nei bambini. «È possibile immaginare - scrivono i ricercatori - che questi risultati potrebbero cambiare i protocolli attuali. Ma restano aperte domande che meritano ulteriori indagini prima di raccomandare un cambiamento della prassi medica».
La presunta associazione riguarda solamente i composti multivitaminici e non l’acido folico o il ferro.
Su argomenti simili
I primi mille giorni di vita influenzano la salute di un essere umano per l'intera sua esistenza, con effetti che talvolta si trasmettono anche alle generazioni successive. Per questo la nuova frontiera della prevenzione passa anche dalla comprensione di come l’ambiente “accenda o spenga” i nostri geni.
Di questo si è parlato martedì 16… Leggi tutto
Promuovere un dialogo trasparente e un processo decisionale condiviso tra le donne e i clinici, che ponga l'accento sull'autonomia della donna nelle proprie scelte riproduttive nel caso si presentino gravidanze ad alto rischio di eventi avversi per la madre o il feto.
A raccomandarlo sono le Linee guida aggiornate sulla materia che l'… Leggi tutto
Una procedura per la somministrazione di terapie genetiche in utero che ha il potenziale di correggere i difetti genetici nei feti già durante la gravidanza è stata messo a punto, con una sperimentazione sui suini, da un team coordinato dall’Università di Milano e dallIstituto Neurologico Carlo Besta, in collaborazione con il Policlinico di… Leggi tutto
Ogni anno, circa 400 mila neonati in Europa vengono ricoverati nelle unità di terapia intensiva neonatale (NICU) e i neonati prematuri o con basso peso alla nascita sono quelli che corrono i rischi maggiori. Quasi un neonato su dieci viene ricoverato con la sindrome da distress respiratorio (RDS) che continua a rappresentare una delle… Leggi tutto
Oltre 27 mila bambini ogni anno nascono in Italia prima delle 37 settimane di gestazione. Per essere di aiuto ai genitori alle prese con le difficoltà emotive e le pratiche legate alla nascita prematura dei loro piccoli, Chiesi Italia ha sviluppato NeoNat, un'app realizzata grazie all’ascolto di genitori e all’expertise di professionisti… Leggi tutto
Oggi nel mondo circa un neonato su dieci nasce prima della 37° settimana gestazionale, cioè prima del tempo necessario a completare la sua maturazione e il suo sviluppo nell’utero materno, con effetti a breve e lungo termine sulle funzioni del suo cervello e in particolar modo sul neurosviluppo.
In Italia, secondo i dati più recenti (… Leggi tutto
Mettere in luce la diffusa violenza psicologica cui sono sottoposte molte delle 63 mila donne che ogni anno in Italia vogliono interrompere la gravidanza. È questo lo scopo dichiarato della Campagna “The Unheard Voice” promossa da Medici del mondo e presentata mercoledì 18 settembre a Roma.
Per l’occasione, grazie a un’esperienza sonora… Leggi tutto
I contraccettivi ormonali vanno interrotti prima di un intervento chirurgico o di una immobilizzazione prolungata, oppure quando si riduce la dose di anticoagulanti in seguito a un episodio di trombosi.
È una prassi prevista da molte linee guida di diverse discipline mediche per ridurre il rischio di coaguli di sangue. … Leggi tutto
Si chiama “I primi 1.000 giorni di vita” l'iniziativa della Fondazione Giovanni Lorenzini, che riguarda l’educazione e la sensibilizzazione ai primi mille giorni di vita per la salute e il benessere attraverso conoscenze che promuovano scelte comportamentali responsabili, evidenziando il ruolo chiave della genitorialità consapevole. La ricerca… Leggi tutto
La gravidanza cambia il corpo di una donna in mille modi. Ma secondo uno studio condotto da ricercatori della Yale School of Medicine ce n’è uno finora non noto. Durante la gravidanza le lancette dell’orologio biologico dell’organismo corrono più veloci e si può arrivare a vedere aumentata la propria età biologica di un paio di anni. Tuttavia,… Leggi tutto
Troppe donne rinunciano a una gravidanza perché affette da malattie autoimmuni. Ma non è necessario, non dovrebbe essere così. È il messaggio lanciato dalle rappresentanti delle tre aziende ospedaliere universitarie toscane (Pisana, Senese e Careggi), insieme alle pazienti rappresentate dall'Associazione nazionale malati reumatici (Anmar),… Leggi tutto
Che c’entrassero gli ormoni era chiaro. Ora però si sa esattamente quale ormone tra i tanti in circolazione durante la gravidanza è il diretto responsabile della nausea tipica delle donne incinte. Si chiama GDF15, è prodotto dalla placenta e aumenta considerevolmente dopo il concepimento. L’intensità dei sintomi che provoca dipende in parte… Leggi tutto
Si chiama CRIPTO la piccola proteina chiave che porta le cellule staminali adulte presenti nelle fibre muscolari a differenziarsi permettendo così al tessuto danneggiato di rigenerarsi o di autorinnovarsi. L’hanno scoperta i ricercatori dell’Istituto di genetica e biofisica “A. Buzzati-Traverso” del Consiglio nazionale delle ricerche di Napoli… Leggi tutto
Due minuti, anche qualcosa in più. È il tempo che bisognerebbe aspettare prima di tagliare il cordone ombelicale nel caso di parto prematuro. Ritardare il momento in cui viene reciso il cordone ombelicale riduce di un terzo il rischio di morte dei neonati rispetto al taglio effettuato immediatamente dopo il parto.
Ogni anno in Italia, nascono prima del termine tra i 25.000 e i 30.000 neonati, circa 1 bambino su 10, la maggior parte non gravemente prematuri (i cosiddetti “late preterm”), mentre sono circa 0,9-1% i nati “molto” o “estremamente” pretermine.
Sono i dati sottolineati in occasione della Giornata Mondiale della Prematurità (17 novembre… Leggi tutto
“È solo un aborto, fanne subito un altro", “Ah, fate PMA? E di chi è colpa: tua o sua?”. Frasi buttate lì senza pensare alle conseguenze che possono avere su chi le ascolta, su chi sta cercando di avere un figlio e non riesce a realizzare il proprio desiderio. Ci si sforza di passarci sopra perché “la gente non sa quello che dice”. Ma quando… Leggi tutto
No, l’analisi di sequenza dell’esoma non è un nuovo test, non individua tutte le malattie rare di origine genetica, non deve essere considerato un esame di routine. La notizia pubblicata da alcune testate giornalistiche secondo cui sarebbe disponibile un nuovo esame prenatale in grado di rivelare tutte le malattie genetiche non… Leggi tutto
Si chiama Certificato di Assistenza al Parto (CeDAP) ed è il documento che contiene tutte le informazioni sulle nascite avvenute in Italia in ospedali pubblici o privati. Viene compilato entro il decimo giorno dal parto e raccoglie tutti i dati epidemiologicamente rilevanti: età e condizione sociodemografica dei genitori, numero di gravidanze… Leggi tutto
