Il cervello di un neonato di quattro settimane “vede” come quello di un adulto

Lo studio

Il cervello di un neonato di quattro settimane “vede” come quello di un adulto

di redazione

Già a quattro settimane di vita le aree del cervello del neonato deputate alla percezione del movimento sono delineate e rispondono a stimoli visivi di movimento dimostrando di essere mature e simili a quelle dell’adulto. Lo dimostra una ricerca scientifica sull'evoluzione delle aree cerebrali coinvolte nella visione nei neonati condotta dal team di ricercatrici italiane composto Laura Biagi, Michela Tosetti (Laboratorio di fisica medica e risonanza magnetica dell'IRCCS Stella Maris di Pisa), Sofia Allegra Crespi (Dipartimento di Psicologia dell'Università Vita-Salute San Raffaele di Milano) e coordinato da Maria Concetta Morrone (Dipartimento di Ricerca Traslazionale e Nuove Tecnologie in Medicina e Chirurgia dell'Università di Pisa. Lo studio, pubblicato sul Journal of Neuroscience, dimostra come già a quattro settimane dalla nascita queste aree cerebrali siano già mature e non, come si pensava in precedenza, ancora acerbe. Finora si è ritenuto infatti che queste aree si sviluppassero solo successivamente grazie alle interazioni che il neonato ha con il mondo esterno.

«Comprendere la parcellizzazione delle aree cerebrali nei neonati e come queste maturino nelle prime settimane di vita ha importanti implicazioni cliniche. Ad esempio, può aiutare a prevedere le conseguenze di un danno perinatale e il suo esito, nonché a guidare i medici verso nuovi approcci riabilitativi più specifici ed efficaci se realizzati durante determinate finestre temporali dello sviluppo»,  commenta il team di ricerca tutto al femminile.

L’attuale ricerca è la tappa più recente di un progetto ricerca avviato nel 2008 che aveva già dimostrato che le aree cerebrali della visione erano formate e simili a quelle di una persona adulta già a 7 settimane di vita. Nell’ultimo studio, il team ha deciso di estendere l’indagine a neonati ancora più giovani, a partire dalle 4 settimane di età. 

Il team di ricercatrici ha utilizzato la risonanza magnetica funzionale per registrare l'attività cerebrale dei neonati mentre osservavano stimoli visivi. Sono stati coinvolti nella ricerca circa 20 bambini, di cui 12 pubblicati nel primo lavoro e altri 8 soggetti inclusi in questo secondo lavoro con i neonati più piccoli. 

I neonati, rassicurati dalla presenza e dal contatto con la mamma, seguivano con lo sguardo, su uno schermo, dei punti luminosi che si muovevano in modo casuale o in traiettorie coerenti. 

I risultati dello studio hanno dimostrato che, proprio come negli adulti e nei neonati più grandi, anche i bambini di 4 settimane di età mostrano maggiori risposte al movimento coerente rispetto a quello casuale in un'ampia rete di aree cerebrali, comprese quelle associate alla percezione del corpo e al sistema vestibolare.