Chi cresce in campagna ha un senso dell’orientamento migliore di chi cresce in città
In una gara di orientamento gli abitanti della campagna arriverebbero primi, quelli di una città dalla mappa irregolare come Praga secondi e quelli di New York, metropoli schematica per eccellenza, ultimi. La complessità dell’ambiente favorisce il senso di orientamento. Lo studio su Nature
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Chi cresce in campagna sviluppa un senso dell’orientamento superiore a chi nasce e vive in città, soprattutto se la pianta urbana ha una forma geometrica, lineare, schematica come quella di New York per esempio.
In una gara di orientamento i cittadini della Grande Mela arriverebbero probabilmente ultimi, mentre quelli di Praga, città dal tessuto urbano più caotico, si posizionerebbero più in alto in classifica. La vittoria spetterebbe agli abitanti delle aree rurali e suburbane. È uno studio pubblicato su Nature che invita a scommettere su questo risultato. I ricercatori dell’University College London (UCL), dell’Università di Lione e dell’ University of East Anglia (UEA) hanno testato le abilità di orientamento di circa 400mila persone di 38 Paesi che hanno partecipato al videogioco Sea Hero Quest, la piattaforma interattiva originariamente sviluppata per la diagnosi precoce di Alzheimer e dei primi sintomi del declino cognitivo.
«Abbiamo scoperto che crescere fuori dalle città sembra essere positivo per lo sviluppo delle capacità di orientamento, e questo fattore sembra essere influenzato dalla mancanza di complessità di molte reti stradali nelle città. In una nostra recente ricerca, avevamo scoperto che le capacità di orientamento spaziale diminuiscono con l'età, a partire dalla prima età adulta. Qui, abbiamo scoperto che le persone che sono cresciute in aree con strade a griglia possono avere capacità di orientamento paragonabili a quelle delle persone di cinque anni più anziane delle aree rurali, e in alcune aree la differenza era ancora maggiore», commenta Hugo Spiers, esperto di psicologia e scienza del linguaggio dell’University College London, a capo dello studio.
I volontari coinvolti nello studio hanno partecipato al videogioco Sea Hero Quest che simula la navigazione di una barca verso le destinazioni sulla mappa suggerite dal sistema di volta in volta.
Dai risultati è emerso che il luogo in cui si è cresciuti influenza la performance del gioco. In particolare, il senso dell’orientamento sembrerebbe essere direttamente proporzionale al livello di entropia, ossia di disordine, della rete stradale: maggiore è la complessità, migliore è la capacità di muoversi nello spazio.
Le persone che hanno vissuto in città dalla pianta urbana ordinata, come New York o Chicago, sono meno abili nell’individuare i percorsi corretti tra il punto di partenza e il punto di arrivo di chi è cresciuto in città meno schematiche, come Praga, che ottengono punteggi di poco inferiori degli abitanti delle aree rurali ed extra urbane, campioni assoluti.
Per avere un’ulteriore conferma dell’associazione tra ambiente in cui si cresce e senso dell’orientamento, i ricercatori hanno messo a punto una versione ad hoc del videogioco, chiamata City Hero Quest, sostituendo la navigazione in mare con lo spostamento in macchina all’interno di città dalla mappa stradale più o meno ordinata. Si sono ottenuti risultati simili a quelli del videogioco ad ambientazione marina.
«Crescere in un luogo con una disposizione più complessa di strade o percorsi potrebbe favorire le capacità di orientamento in quanto richiede di tenere traccia della direzione quando si è obbligati a deviare più volte, mentre potrebbe anche essere necessario ricordare più strade e punti di riferimento per ogni viaggio», dice Antoine Coutrot (CNRS, Università di Lione), coautore dello studio.