Chi usa le sigarette elettroniche spende di più per la propria salute

L’analisi

Chi usa le sigarette elettroniche spende di più per la propria salute

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Immagine: TBEC Review, CC BY 2.0 <https://creativecommons.org/licenses/by/2.0>, via Wikimedia Commons
di redazione
La prima indagine sull’impatto delle sigarette elettroniche sulla spesa sanitaria negli Usa. Chi “svapa” effettua più visite mediche, va più volte al pronto soccorso, ricorre più spesso ad altri servizi sanitari rispetto a chi non fuma (neanche tabacco)

Lo si è fatto per il tabacco, per l’alcol, per le bibite zuccherate. Ora tocca alle sigarette elettroniche. Anche per loro, come per gli altri prodotti non proprio salutari, è arrivato il momento di scoprire l’impatto che hanno sui costi sanitari. Se ne sono occupati i ricercatori della University of California San Francisco che su Tobacco Control hanno calcolato la spesa medica associata al consumo di sigarette elettroniche negli Stati Uniti.  

L’analisi si è resa necessaria dal momento in cui l’uso delle e-cig negli Usa è aumentato notevolmente negli ultimi anni, passando dal 2,4 per cento del 2012 al 7,6 per cento del 2018. Contemporaneamente sono anche aumentati i dubbi sulla loro sicurezza. Nel 2016 un rapporto della US Surgeon General avvertiva che i consumatori di sigarette elettroniche erano esposti a sostanze chimiche note per avere effetti nocivi e per aumentare il rischio di cancro. 

Così i ricercatori di San Francisco hanno condotto l’indagine economica analizzando i dati di 119mila adulti tra il 2015 e il 2018 selezionati dalla National Health Interview Survey (NHIS), un questionario inviato alle famiglie americane con domande sulle caratteristiche socio -demografiche, il consumo di tabacco e di prodotti alternativi, le condizioni di salute, il ricorso a visite mediche o a servizi sanitari di altro tipo. 

Basandosi sulle stime della spesa medica nella popolazione generale, i ricercatori hanno sviluppato un modello per quantificare l'impatto del consumo di sigarette elettroniche su quattro diverse forme di assistenza sanitaria: notti trascorse in ospedale, visite al pronto soccorso, visite mediche e visite domiciliari. 

Il 3,7 per cento del campione faceva uso di sigarette elettroniche, di cui lo 0,2 per cento in maniera esclusiva. 

Dall’analisi è emerso che i consumatori di sigarette elettroniche avevano una probabilità più elevata di segnalare uno stato di salute precario rispetto alle persone che non avevano mai fatto uso di tabacco, ricorrevano con maggiore frequenza ai quattro tipi di servizi sanitari, effettuavano un maggior numero di visite mediche e si recavano più spesso al pronto soccorso. 

La spesa sanitaria annuale attribuibile all'uso di sigarette elettroniche in totale è stata nel 2018 di 15,1 miliardi di dollari (2.024 a persona), di cui 1,3 miliardi attribuibili all'uso esclusivo di sigaretta elettronica. 

«L’utilizzo dell'assistenza sanitaria e le spese attribuibili all'uso di sigarette elettroniche sono notevoli e suscettibili di aumentare nel tempo. A causa della rapida evoluzione dei prodotti delle sigarette elettroniche, l'impatto dell'uso delle sigarette elettroniche sull'utilizzo e sulle spese dell'assistenza sanitaria può cambiare e deve essere attentamente monitorato.  Le sfide delle sigarette elettroniche per la salute pubblica sono globali e le nostre scoperte sull'onere economico dell'uso delle sigarette elettroniche negli Stati Uniti hanno una rilevanza più ampia in un contesto internazionale», concludono i ricercatori.