Un esame delle feci per la diagnosi precoce del tumore del pancreas

Il test

Un esame delle feci per la diagnosi precoce del tumore del pancreas

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Immagine: Scientific Animations Inc., CC BY-SA 4.0 <https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0>, via Wikimedia Commons
di redazione
Una firma genetica di 27 microrganismi presenti nelle feci individua le persone ad alto rischio di adenocarcinoma duttale pancreatico, il cancro del pancreas più comune, e potrebbe essere utilizzata per la diagnosi precoce della malattia

Un semplice esame delle feci per la diagnosi precoce di cancro al pancreas. È quanto suggerisce uno studio appena pubblicato su Gut che individua per la prima volta la firma genetica del rischio di adenocarcinoma duttale pancreatico nei microorganismi dell’intestino. In particolare 27 microrganismi rilevabili nelle feci potrebbero aiutare a scoprire se i pazienti sono ad alto rischio di cancro al pancreas e persino a diagnosticare casi di malattia allo stadio iniziale. 

Lo studio condotto dai ricercatori del National Cancer Research Centre (CNIO) in Spagna e dall’European Molecular Biology Laboratory (EMBL) di Heidelberg in Germania ha già portato alla registrazione di un brevetto per un kit diagnostico in grado di catturare il genoma dei microbi nei campioni di feci. Se venisse approvato si tratterebbe del primo test non invasivo per il tumore del pancreas. 

I ricercatori hanno analizzato il microbioma di 136 individui (57 pazienti di nuova diagnosi di tumore al pancreas, 27 pazienti con pancreatite cronica e 50 persone sane come gruppo di controllo). I soggetti sono stati reclutati da due ospedali spagnoli a Madrid (Ospedale Ramon y Cajal) e Barcellona (Ospedale Vall Hebron).

Dopo aver tenuto conto di fattori di rischio noti come fumo, alcolismo, obesità e diabete, nei campioni di feci di persone con carcinoma duttale del pancreas è emerso un profilo microbico distinto rispetto a quello osservato nelle persone con pancreatite cronica o senza nessuna delle due malattie. Alcune specie erano presenti in quantità elevate, altre invece scarseggiavano: c’era abbondanza di Methanobrevibacter smithii, Fusobacterium nucleatum, Alloscardovia omnicolens, Veillonella atypica e Bacteroides finegoldii e scarsa presenza di Faecalibacterium prausnitzii, Bacteroides coprocola, Bifidobacterium bifidum o Romboutsia timonensis. 

In base a queste indicazioni, i ricercatori sono riusciti a riconoscere i pazienti con tumore del pancreas anche quando la malattia era allo stadio iniziale.  Il che suggerisce che le anomalie del microbioma indicative del tumore emergono presto e potrebbero aiutare a effettuare diagnosi precoci 

«Sofisticate analisi biostatistiche e bioinformatiche ci hanno permesso di ricostruire una firma genetica di 27 microbi nei campioni di feci, per lo più batteri, che discrimina in maniera accurata tra i casi con cancro del pancreas e i casi controllo, sia nelle loro fasi più avanzate che in quelle precoci», scrivono i ricercatori. 

La capacità predittiva del profilo microbico è stata poi convalidata in un gruppo separato di 76 persone, 44 delle quali avevano un cancro del dotto pancreatico e 32 delle quali no e ulteriormente sui dati di  25 studi che hanno coinvolto 5792 campioni che coprivano 9 diverse condizioni di salute, inclusi altri tumori e diabete di tipo 2, un fattore di rischio per il cancro del pancreas.

Come scrivono i ricercatori, l'alto valore predittivo del profilo microbico potrebbe servire da biomarcatore per definire la popolazione a rischio e, se convalidato negli studi clinici, potrebbe essere utilizzato per la diagnosi precoce del cancro del pancreas. «Attualmente, i programmi di screening sono rivolti alle persone con famigliarità di cancro al pancreas, che rappresentano solo il 10 per cento dei casi. L'inclusione in questi programmi di screening di un'analisi delle feci per identificare la firma microbica potrebbe aiutare a rilevare il resto della popolazione a rischio», concludono i ricercatori.