Integratori alimentari: una guida per il corretto uso

La ricerca

Integratori alimentari: una guida per il corretto uso

di redazione

Per invecchiare bene, per mantenere cervello e cuore in forma, per aiutare la bellezza e la salute femminile, per prevenire i malanni di stagione e per molte altre ragioni. Gli integratori alimentari sono per molte persone un’abitudine irrinunciabile. Ma fanno bene? Sono sicuri? Come agiscono? A queste domande ha risposto dopo oltre un anno di lavoro il team di esperti di Integratori Italia che ha firmato una review sull’integrazione alimentare, un’indagine che fa chiarezza sia su principi attivi che sulle diverse esigenze nelle varie fasi della vita. 

Vanno per la maggiore gli integratori a base di erbe. Le piante più amate e richieste degli italiani sono aloe, finocchio, valeriana, ginseng, mirtillo, passiflora, melissa, guaranà, tarassaco, carciofo. 

Molto amati sono anche i probiotici, per definizione “microrganismi vivi e vitali al momento dell’uso, la cui efficacia è legata al consumo di un’adeguata quantità e il cui uso deve portare un beneficio per la salute o il benessere”. 

È un settore appetibile per la ricerca: «Oggi le linee di ricerca ammissibili sui probiotici secondo l’Efsa - spiega Lorenzo Morelli, preside di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza - sono principalmente focalizzate sulle aree: discomfort gastro-intestinale (adulti affetti da sindrome da colon irritabile, neonati con coliche gassose); difese immunitarie contro agenti patogeni (i probiotici si sono rivelati utili nella riduzione delle infezioni delle vie respiratore superiori e nell’incidenza delle infezioni da Clostridium difficile) e benefici nella risposta agli allergeni».

Ci sono integratori per ogni esigenza. Per invecchiare bene: acido linolenico, cardiolipine e  specifici fosfolipidi. Per il cervello:  le vitamine, in particolare del gruppo B, gli omega 3 per la trasmissione dell’impulso nervoso, la memoria e l’apprendimento, i fosfolipidi, alla base della struttura delle membrane cellulari, l’L-acetil carnitina (Lac). Per il cuore: i fitosteroli, gli integratori a base di riso rosso fermentato, il beta-glucano, la berberina, i grassi polinsaturi della famiglia degli omega-3. Per la bellezza e la salute delle donne: vitamina B1 per alleviare i sintomi fisici e psichici della sindrome premestruale, fitoestrogeni di origine vegetale in associazione a calcio, vitamina D, agnocasto, iperico per contrastare i sintomi neurovegetativi nella delicata fase della vita legata alla menopausa. Sostanze come la caffeina, il retinolo, il loto (Nelumbo nucifera), la carnitina per il trattamento della cellulite. 

Sono prodotti sicuri? «La forza del sistema di sicurezza italiano per alimenti e integratori- Giancarlo Cravotto, Direttore del Dipartimento di Scienza e Tecnologia del Farmaco, dell’Università degli Studi di Torino - è diventato un riferimento per molti Paesi: la nostra organizzazione è basata su un modello “one health” dove la visione è unitaria, quindi una sola salute che include tutta la catena alimentare, dal ciclo di vita di vegetali e animali arrivando all’uomo. È un processo pianificato e controllato dai campi alla tavola, attuato sulla base delle direttive e regolamenti UE».