Malattie rare: nuova luce sui meccanismi alla base della sindrome di Cornelia de Lange

Lo studio

Malattie rare: nuova luce sui meccanismi alla base della sindrome di Cornelia de Lange

di redazione

Il gene c-MYC ha un ruolo chiave nella sindrome di Cornelia de Lange, una patologia malformativa, caratterizzata da un insieme di sintomi, tra cui alterazione della simmetria facciale, ritardo cognitivo e anomalie degli arti. Lo hanno scoperto gli scienziati dell’Istituto di ricerca genetica e biomedica del Cnr aggiungendo nuovi tasselli alla comprensione della malattia. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Human Molecular Genetics.

La sindrome di Cornelia de Lange (CdLS) prende il nome dalla pediatra olandese che nel 1933 descrisse per la prima volta alcuni bambini che ne erano affetti. È una patologia rara con circa un caso su 10mila nati e la sua base è genetica. Il quadro clinico è complicato dall’osservazione che pazienti affetti da CdLS con fenotipo lieve hanno caratteristiche morfologiche e funzionali che si sovrappongono a quelle di altre patologie, come le sindromi KBG e di Rubinstein-Taybi (RSTS), anch’esse caratterizzate da disabilità intellettiva e microcefalia, rendendo difficile una diagnosi corretta. A conferma di ciò, sono stati pubblicati lavori in cui soggetti con diagnosi di CdLS, in realtà, presentavano mutazioni in geni responsabili di altre patologie. I meccanismi molecolari alla base di questa sovrapposizione non sono noti.

Lo studio dell’Istituto di ricerca genetica e biomedica del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Irgb), sostenuto dalla Fondazione Pisa, ha analizzato i profili di espressione genica di 14 pazienti con diagnosi di CdLS, KBG e RSTS. «Abbiamo dimostrato che tutte le cellule sono caratterizzate dall’alterata espressione di centinaia di geni, alcuni sono espressi di più, altri di meno. Inoltre, condividono vie biochimiche alterate, come la regolazione della trascrizione genica e la sintesi proteica. È interessante notare che il gene c-MYC è espresso di meno in tutte le cellule e rappresenta un hub convergente posto al centro delle vie biochimiche alterate. Infatti, c-MYC regola direttamente o indirettamente molti dei geni deregolati», spiega Antonio Musio, ricercatore Cnr-Irgb. I risultati suggeriscono quindi che c-MYC sia responsabile della deregolazione dell'espressione genica osservata nelle sindromi CdLS, KBG e RSTS. 

«Probabilmente la sovrapposizione dei fenotipi dipende dall’alterata espressione di c-MYC che sembra essere un regolatore centrale della crescita e dello sviluppo mediante il controllo trascrizionale di numerose vie biochimiche», conclude Musio.