Lo studio
Malattie rare: nuova luce sulla sindrome da rotture cromosomiche di Varsavia
Redazione
Una ricerca condotta dall’Ifom e dalla Tokyo Metropolitan University ha gettato luce sul meccanismo con cui agisce il gene Ddx11 all’origine della malattia genetica. Una scoperta che potrebbe servire anche alla ricerca sul cancro

La sindrome da rotture cromosomiche di Varsavia (Warsaw Breakage Syndrome, Wabs) è una malattia genetica caratterizzata da microcefalia, dismorfismo facciale, sordità, pigmentazione anormale della pelle e leggero ritardo mentale. Si sa che la malattia è causata da alterazioni del gene DDX11 nel cromosoma 12, coinvolto nella riparazione del Dna,  ma non era noto il meccanismo con cui agisce questo gene. Ora un team di ricercatori dell’ Ifom insieme a colleghi della Tokyo Metropolitan University ha scoperto una funzione  sconosciuta dell’enzima DDX11 elicasi. Le mutazioni nel gene Dddx11 e dell’enzima per cui codifica, Ddx11 elicasi, sono all’origine dello sviluppo della malattia. Il team italiano guidato da Dana Branzei e quello giapponese guidato da Kouji Hirota hanno voluto indagare più a fondo sul ruolo di Ddx11, avendo tra l’altro notato una somiglianza tra le cellule dei pazienti affetti da Wabs e quelli affetti da anemia di Fanconi. 

Gli scienziati hanno scoperto che il gene Ddx11 gioca un ruolo chiave nella riparazione del Dna agendo insieme alla proteina checkpoin 9-1-1 che ha la funzione di controllare l’integrità dei filamenti di Dna dopo la replicazione. 

Ddx11 si è rivelato fondamentale nella riparazione di una vasta gamma di lesioni voluminose che possono portare a problemi di sviluppo e a morte cellulare come accade nel caso dell’anemia di Fanconi. 

I ricercatori hanno anche scoperto che il Ddx11 è coinvolto nella funzione del sistema immunitario.

Oltre a gettare luce sul meccanismo alla base della sindrome da rotture cromosomiche di Varsavia, lo studio aumenta la comprensione dei meccanismi biologici che garantiscono la stabilità genomica e del modo in cui si formano le anomalie a livello cellulare. Questi risultati potrebbero avere importanti ricadute sulla ricerca sul cancro o su quei disturbi dello sviluppo dovuti a carenze nel sistema di riparazione del DNA.

 

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