Nuova combinazione migliora la sopravvivenza libera da progressione di malattia nel mieloma multiplo

Asco 2024

Nuova combinazione migliora la sopravvivenza libera da progressione di malattia nel mieloma multiplo

di redazione

Isatuximab, in combinazione con bortezomib, lenalidomide e desametasone (VRd) seguiti da Isatuximab-Rd, ha ridotto il rischio di recidiva o morte del 40% rispetto a VRd seguito da Rd in pazienti con mieloma multiplo di nuova diagnosi non eleggibili al trapianto.

È il principale risultato dello studio di fase 3 IMROZ i cui dati sono stati condivisi in una presentazione orale al meeting annuale dell'American Society of Clinical Oncology (ASCO, a Chicago dal 31 maggio al 4 giugno) e contemporaneamente pubblicati sul New England Journal of Medicine.

IMROZ è uno studio globale, randomizzato, multicentrico, in aperto. Al cut-off dei dati del 26 settembre 2023, a un follow-up mediano di 59,7 mesi, è stata osservata  una riduzione del 40% del rischio di progressione di malattia o morte per i pazienti trattati con isatuximab-Vrd, mentre la sopravvivenza libera da progressione della malattia stimata a 60 mesi è stata del 63,2% per i pazienti trattati con isatuximab-VRd rispetto al 45,2% per Vrd. Inoltre, circa tre quarti (74,7%) dei pazienti trattati con isatuximab-VRd hanno ottenuto una risposta completa rispetto al 64,1% dei pazienti trattati con Vrd.

I risultati dello studio, sostiene Michele Cavo, direttore dell’Unità di Ematologia “Seragnoli” al Policlinico S. Orsola-Malpighi di Bologna, Principal Investigator di IMROZ per l’Italia, «confermano il potenziale di isatuximab come nuovo caposaldo nel trattamento del mieloma multiplo di nuova diagnosi. I dati mostrano infatti un significativo vantaggio in termini di sopravvivenza libera da progressione di malattia in pazienti non eleggibili al trapianto. Questo beneficio ottenuto nella prima linea di terapia – precisa - contribuisce al potenziale miglioramento globale degli esiti a lungo termine di una malattia curabile, ma ancora non guaribile e con una elevata probabilità di discontinuazione nelle linee di trattamento successive alla prima».

La sicurezza e la tollerabilità di isatuximab osservate in questo studio sono risultate coerenti con il profilo di sicurezza di isatuximab-VRd e non vi sono state nuove segnalazioni. Gli eventi avversi di qualsiasi grado emersi durante il trattamento   hanno portato all'interruzione della terapia nel 22,8% dei pazienti trattati con isatuximab-VRd e nel 26% dei pazienti trattati con VRd.

«Negli ultimi venti anni – commenta Peter C. Adamson, Global Development Head Oncology di Sanofi - il ritmo della ricerca sul mieloma multiplo ha continuato ad accelerare, aprendo la strada a progressi terapeutici potenzialmente in grado di migliorare gli esiti per i pazienti». I risultati di IMROZ presentati all'ASCO, aggiunge, «dimostrano il potenziale di isatuximab nel migliorare la sopravvivenza libera da progressione nei pazienti di nuova diagnosi e non candidabili al trapianto».