Una nuova strategia per favorire riparazione e rigenerazione dei tessuti nella distrofia di Duchenne
Un gruppo di ricercatori del “Centro Dino Ferrari”, dell'Università degli Studi di Milano e del Policlinico di Milano ha sviluppato un metodo innovativo per veicolare nei muscoli delle persone con distrofia di Duchenne (DMD) esosomi ingegnerizzati con proprietà antinfiammatorie. La strategia potrebbe essere un passo avanti per lo sviluppo di trattamenti nelle malattie muscolari.
La ricerca, pubblicata su Nature Nanotechnology, è stata coordinata da Chiara Villa e da Yvan Torrente del Laboratorio di Cellule staminali, “Centro Dino Ferrari”, del Dipartimento di Fisiopatologia medico chirurgica e trapianti dell'Università di Milano e dell’Unità di Neurologia del Policlinico milanese, in collaborazione con il Dipartimento di Scienza dei materiali dell'Università di Milano-Bicocca e il Dipartimento di Neuroradiologia dell'Istituto Carlo Besta del capoluogo lombardo.
«Siamo riusciti a controllare la biodistribuzione e il targeting degli esosomi in vivo al fine di ridurre la condizione infiammatoria dei muscoli colpiti dalla DMD» spiega Villa. «La risoluzione dell'infiammazione nel contesto delle distrofie muscolari – precisa - è una delle sfide più ardue che ricercatori e clinici cercano di risolvere».
Gli autori dello studio hanno sviluppato un metodo innovativo per veicolare gli esosomi ingegnerizzati utilizzando come vettore dei nanotubi ferromagnetici. Questi esosomi possono migrare specificamente nei muscoli danneggiati tramite l'applicazione di un campo magnetico esterno dopo un'iniezione sistemica.
Le analisi quantitative a livello muscolare hanno rivelato che i macrofagi dominano l'assorbimento degli esosomi iniettati, promuovendo la rigenerazione e migliorando la performance muscolare in un modello animale. I risultati , sottolinea Torrente, «forniscono nuove intuizioni per lo sviluppo di terapie basate su microvescicole naturali e sintetiche al fine di trattare diverse forme di malattie muscolari. In generale, evidenziano la formulazione di efficaci nanovettori funzionali mirati a ottimizzare la biodistribuzione delle microvescicole».
Questa scoperta, sostengono i ricercatori, rappresenta un significativo passo avanti nel campo della medicina rigenerativa e delle terapie innovative per malattie muscolari. Il controllo preciso della biodistribuzione degli esosomi apre nuove possibilità per il trattamento non solo della distrofia muscolare di Duchenne ma anche di altre patologie muscolari caratterizzate da infiammazione cronica e degenerazione tessutale. La combinazione di nanotubi ferromagnetici ed esosomi ingegnerizzati potrebbe rivoluzionare l'approccio terapeutico, offrendo speranze per pazienti e famiglie affetti da queste malattie.