Rischio demenza per chi soffre di ipotiroidismo in età avanzata
Uno studio suggerisce una possibile associazione tra l’ipotiroidismo e la demenza. Vale però solo per le persone con età superiore ai 65 anni. Ma serviranno ulteriori studi per valutare se le alterazioni delle tiroide possano essere un fattore di rischio per il declino cognitivo
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L’ipotiroidismo in età avanzata potrebbe aumentare il rischio di demenza. Lo studio è piccolo e i risultati dovranno essere testati su un campione più ampio, ma i dati riportati su Neurology suggeriscono che una tiroide “lenta” possa essere associata a maggiori probabilità di declino cognitivo. Se il malfunzionamento è tale da dover essere compensato da una terapia ormonale, il rischio è ancora maggiore.
L’ipotiroidismo si verifica quando la tiroide non produce ormoni a sufficienza e il metabolismo è di conseguenza rallentato. I sintomi vanno dalla stanchezza, alla eccessiva sensibilità al freddo, all’aumento di peso. Il sospetto che le alterazioni delle tiroide possano incidere sulla funzionalità cerebrale è stato sollevato già in precedenza. Per approfondire la questione i ricercatori hanno selezionato da un database di 7.843 persone con demenza dell’età media di 75 anni, 102 individui affetti da ipotiroidismo e 133 affetti da ipertiroidismo. Per il confronto si è fatto riferimento a un gruppo con caratteristiche simili senza demenza.
Tra le persone con demenza 68 (pari allo 0,9%), soffrivano di ipotiroidismo, rispetto a 34 nel gruppo senza demenza (0,4%). Dopo aver escluso altri fattori che avrebbero potuto influenzare il rischio di demenza, come sesso, età, ipertensione e diabete, i ricercatori hanno scoperto che le persone di età superiore ai 65 anni con ipotiroidismo avevano l’80 per cento in più di probabilità di sviluppare la demenza rispetto alle persone della stessa età senza problemi alla tiroide. Per le persone di età inferiore ai 65 anni, una diagnosi di ipotiroidismo non era associata a un aumento del rischio di declino cognitivo.
Chi invece assumeva farmaci per compensare l’ipotiroidismo aveva una probabilità tre volte maggiore di sviluppare demenza rispetto a chi non seguiva alcuna terapia. Ma la colpa non sembra essere del farmaco, specificano i ricercatori. È più probabile che il dato dipenda piuttosto dal fatto che le persone che necessitano il farmaco hanno un ipotiroidismo più grave.
I ricercatori avvertono però di non saltare a conclusioni affrettate. Lo studio è di natura osservazionale e non dimostra che l'ipotiroidismo sia una delle cause della demenza, ma mostra solo un'associazione.
Inoltre mancano alcune informazioni importanti come la gravità dell’ l'ipotiroidismo nei partecipanti.
«In alcuni casi, i disturbi della tiroide sono stati associati a sintomi di demenza che possono essere reversibili con il trattamento. Sebbene siano necessari ulteriori studi per confermare questi risultati, le persone dovrebbero essere consapevoli dei problemi alla tiroide come possibile fattore di rischio per la demenza e informarsi sulle terapie che potrebbero prevenire o rallentare il declino cognitivo irreversibile», ha affermato Chien-Hsiang Weng della Brown University di Providence, Rhode Island, principale autore dello studio.