Tumore del polmone non a piccole cellule metastatico, i dati del follow-up a quattro anni: sopravvivenza a lungo termine con nivolumab più ipilimumab con due cicli di chemioterapia

ASCO 2023

Tumore del polmone non a piccole cellule metastatico, i dati del follow-up a quattro anni: sopravvivenza a lungo termine con nivolumab più ipilimumab con due cicli di chemioterapia

di redazione

È arrivato il momento della valutazione sul lungo termine per l’immunoterapia nel trattamento del tumore del polmone non a piccole cellule metastatico. Ed è un bilancio positivo. I risultati del follow-up a quattro anni dello studio di Fase 3 CheckMate -9LA dimostrano benefici duraturi con nivolumab più ipilimumab e due cicli di chemioterapia rispetto a quattro cicli di sola chemioterapia, nei pazienti con tumore del polmone non a piccole cellule metastatico (NSCLC) non trattati precedentemente. I dati sono stati presentati al Congresso annuale della American Society of Clinical Oncology, Asco (a Chicago dal 2 al 6 giugno). 

 Al follow-up minimo di 47,9 mesi, l’associazione basata sulla duplice immunoterapia ha continuato a prolungare la sopravvivenza globale (OS), endpoint primario dello studio, con il 21 per cento dei pazienti trattati con nivolumab più ipilimumab e due cicli di chemioterapia vivi a quattro anni rispetto al 16 per cento dei pazienti trattati con la sola chemioterapia.

Al follow-up esteso, il beneficio di efficacia clinicamente significativo di nivolumab più ipilimumab e due cicli di chemioterapia si è mantenuto negli endpoint secondari e nei sottogruppi di pazienti con espressione tumorale di PD-L1 inferiore all’1 per cento e istologia squamosa, che rappresentano principalmente quelli con elevato bisogno clinico non soddisfatto. 

«I risultati duraturi osservati in quattro anni con nivolumab più ipilimumab e chemioterapia, specialmente nei pazienti con prognosi sfavorevole, dimostrano i benefici a lungo termine della associazione della duplice immunoterapia con un ciclo ridotto di chemioterapia per i pazienti con tumore del polmone non a piccole cellule avanzato o metastatico, che resta una malattia particolarmente complessa da trattare» osserva David P. Carbone, sperimentatore dello studio CheckMate -9LA e direttore del Thoracic Oncology Center al The Ohio State University Comprehensive Cancer Center – James Cancer Hospital and Solove Research Institute. 

Le associazioni a base di nivolumab più ipilimumab hanno mostrato miglioramenti significativi nella sopravvivenza globale in sei studi clinici di Fase 3 in cinque tumori fino a oggi: NSCLC metastatico, melanoma metastatico, carcinoma a cellule renali avanzato, mesotelioma pleurico maligno e carcinoma esofageo a cellule squamose.