87 milioni di bimbi salvati grazie ai vaccini negli ultimi 30 anni
Se negli ultimi decenni la mortalità infantile nel mondo è calata in maniera consistente, una buona parte del merito è dei vaccini. Tra il 1990 e il 2019, infatti, i vaccini contro difterite-tetano-pertosse (Dtp), morbillo, rotavirus e Haemophilus influenzae di tipo b hanno evitato 86,9 milioni di decessi di bambini con meno di 5 anni nel mondo. Questa diminuzione ha rappresentato una riduzione del 24,2% dei decessi rispetto a uno scenario senza vaccini. In particolare, i vaccini Dtp e contro il morbillo hanno evitato rispettivamente 46,7 milioni e 37,9 milioni di morti.
Sono questi i risultati di una ricerca coordinata da ricercatori della Peking University di Pechino pubblicata sul bollettino dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.
«I vaccini hanno ridotto in maniera sostanziale la morbilità e la mortalità per malattie infettive e sono essenziali per raggiungere l'Obiettivo per lo Sviluppo Sostenibile numero 3, che mira a garantire una vita sana e promuovere il benessere per tutti a tutte le età», scrivono i ricercatori. «I vaccini sono riconosciuti come uno degli interventi sanitari più efficaci in termini di costi e svolgono un ruolo fondamentale nel migliorare l'equità sanitaria globale riducendo le disparità sanitarie e finanziarie tra persone benestanti e quelle povere», aggiungono.
Negli ultimi decenni le coperture vaccinali sono tendenzialmente cresciute in tutto il mondo. «Tuttavia, negli ultimi anni, i servizi di immunizzazione di routine hanno affrontato sfide, in particolare l'interruzione globale causata dalla pandemia di malattia da Covid-19 e problemi persistenti legati all'esitazione del vaccino», spiegano ancora i ricercatori. Ciò rischia di vanificare i progressi conseguiti finora. Progressi che, come dimostra lo studio sono di grandi dimensioni.
Nello studio, i ricercatori hanno utilizzato modelli statistici per incrociare i dati sulle coperture vaccinali con quelli sulla mortalità, applicando inoltre correttivi per ‘isolare’ l’effetto dei vaccini, escludendo gli effetti positivi (per esempio un maggior benessere della madre o la maggiore disponibilità di farmaci) o negativi (la presenza di crisi come guerre che avrebbero potuto alterare i risultati).
«Per il 1990-2019, la nostra stima ha mostrato che quattro vaccini per l'infanzia (vaccini Dtp, morbillo, rotavirus e Hib) sono stati associati a una riduzione di 86,9 milioni di decessi a livello globale in 204 Paesi e territori, o un calo globale di 21,2 decessi per 1000 nati vivi», scrivono i ricercatori.
A beneficiare di più sono strati i Paesi con grandi popolazioni come India, Cina, Etiopia, Pakistan e Bangladesh. I Paesi con bassi tassi di copertura vaccinale, come Somalia, Ciad, Sud Sudan, Afghanistan e Guinea Equatoriale, però, hanno ottenuto riduzioni più basse.
Lo studio ha analizzato anche l’impatto delle vaccinazioni in 73 Paesi supportati da Gavi, l’alleanza globale per i vaccini. È proprio in questi Paesi che si concentra oltre la metà dei decessi risparmiati (45,4 milioni), con il vaccino Dtp che, da solo, ha il merito di oltre la metà delle vite salvate.
«In sintesi, questo studio dimostra che una parte significativa della riduzione della mortalità infantile nell'arco di tre decenni è stata associata a miglioramenti globali nella copertura vaccinale di routine», concludono i ricercatori. «Questa diminuzione è stata particolarmente evidente nei Paesi sostenuti da Gavi, dove sono state osservate la maggior parte delle riduzioni della mortalità sotto i cinque anni attribuibile ai vaccini».
«Mantenere alti tassi di copertura nei programmi di immunizzazione di routine, anche per vaccini di lunga data, è importante per raggiungere l'Agenda di immunizzazione 2030 e l'Obiettivo di Sviluppo Sostenibile 3.2, che è quello di porre fine alle morti prevenibili di neonati e bambini di età inferiore ai 5 anni», concludono i ricercatori.