Anaao - Assomed: per la cattiva programmazione nella post-formazione si sprecano due miliardi di euro

La denuncia

Anaao - Assomed: per la cattiva programmazione nella post-formazione si sprecano due miliardi di euro

di redazione

Gli errori nella programmazione post-formativa in medicina costano oltre 2 miliardi di euro. A denunciarlo è uno studio di Anaao-Assomed secondo il quale in Italia si continua a programmare senza coniugare l’esigenza dei medici specialisti con le necessità dei territori. A fronte infatti di un aumento dei posti nella facoltà di medicina e chirurgia, che porterà  laurearsi 8.111 studenti nel 2022, 8684 nel 2023, 9.935 nel 2024, 11.449 nel 2025 e nel 2026 12.468 studenti, i posti messi a bando per i prossimi anni nelle scuole di specializzazione dalla legge di bilancio 2022 sono 12mila.

Secondo stime attendibili, nel 2026-2027, si avranno 19.800 posti in specialità che non troveranno medici disponibili a occuparli. Queste stime non tengono conto della percentuale di abbandono o di posti che tutt’oggi restano non coperti, stimata intorno al 5-10 per cento e in continuo aumento.

La mancanza di programmazione, con il conseguente dispendio di denaro, non risolverà peraltro il problema di alcune carenze, fanno notare i medici di Anaao-Assomed,  dato l’esiguo numero di borse nelle aree specialistiche meno ambite come medicina d’urgenza, escluse da molti specializzandi per lo scarso appeal e per le condizioni di lavoro non soddisfacenti. 

Secondo gli autori dello studio sono 2.056 i milioni che potrebbero essere reinvestiti per rendere la professione più appagante almeno dal punto di vista economico, soprattutto in quelle branche maggiormente soggette a usura o a rischi. Il sindacato dei medici Anaao-Assomed chiede una migliore programmazione degli investimenti per far sì che gli ospedali e i possano reggere il post-Covid-19 che per taluni aspetti si prospetta molto più duro della fase acuta pandemica.

«Ora ci aspetta una fase di ricostruzione lunga e delicata nella quale al centro del nostro sistema occorre porre il paziente e finalmente il medico. Solo così potremo avere un sistema sanitario più forte, coeso e tornare a erogare cure di qualità», si legge nel documento Anaao-Assomed.