Aumentano le donne nelle posizioni apicali del settore dei dispositivi medici

Aziende

Aumentano le donne nelle posizioni apicali del settore dei dispositivi medici

di Roberto Amato

Negli ultimi due anni la presenza di donne in posizioni apicali nelle aziende del settore dei dispositivi medici è cresciuta del 39%: nella fascia di età tra i 30 e i 39 anni le donne ricoprono il 34% delle posizioni apicali, percentuale che raggiunge il 46% per la fascia di età compresa tra i 20 e i 30 anni. A spingere la bilancia sociale verso la parità di genere, dunque, sono le nuove generazioni.

Sono questi gli ultimi dati emersi dall’analisi condotta dal Centro studi di Confindustria dispositivi medici sulle 4.546 imprese del settore.

«I dati attuali – commenta Massimiliano Boggetti, presidente di Confindustria dispositivi medici - raccontano l’evoluzione del ruolo della donna nel mondo dei dispositivi medici. Le nuove generazioni stanno invertendo la tendenza in un settore, quello dell'industria sanitaria, in cui le donne possono esprimersi al meglio. Siamo felici di notare che sempre più donne trovano nel mondo dei dispositivi medici il luogo dove talenti e ambizioni sono valorizzati in modo equo e attraverso un processo naturale. Ci auguriamo – auspica Boggetti - che anche grazie ai 38,5 miliardi del Pnrr per interventi mirati alle donne, la percentuale continui a crescere soprattutto nelle posizioni apicali. Per questi motivi, ho deciso di supportare direttamente l’associazione Donne Leader in Sanità. L'uguaglianza e le pari opportunità – conclude - sono un obiettivo di tutti, uomini inclusi».

Il settore dei dispositivi medici registra un’occupazione altamente qualificata: il 48,6% dei dipendenti sono laureati, il 37,6% diplomati.

La concentrazione degli occupati è forte in Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto, dove è presente il 65% dei 112.534 lavoratori del settore in Italia. Il Sud e le isole, sebbene ospitino poche aziende di grandi dimensioni, si confermano ambiente fertile per la formazione e crescita di start-up innovative. Al Centro, invece, la presenza di imprese si concentra per quasi la totalità in due regioni, Lazio e Toscana.