Dermatite atopica nei bambini: per 63% limita la vita di tutti i giorni
Si vergognano e temono il giudizio degli altri, evitano di guardarsi allo specchio e cercano di nascondere i segni sulla pelle. Senza dimenticare i disturbi fisici: prurito, dolore, infezioni. Sono alcune delle conseguenze della dermatite atopica, una malattia che ha un forte impatto negativo sulla qualità dei vita dei bambini.
Oltre il 63 per cento dei bambini con dermatite atopica, infatti, percepisce la malattia come un limite alla vita di tutti i giorni, come emerge dall’indagine di DoxaPharma per Sanofi presentata durante il Congresso della European Academy of Dermatology and Venereology (EADV). Obiettivo della ricerca è analizzare il burden of disease della dermatite atopica da moderata a grave sui bambini e sui loro genitori. Per la raccolta dei dati, sono stati intervistati 160 genitori di bambini con dermatite atopica e 100 genitori di bambini senza dermatite atopica, nella fascia 6-11 anni.
A non sentirsi a proprio agio nel guardarsi allo specchio è circa il 40 per cento dei piccoli pazienti, mentre più di 1 su 2 tenta di nascondere i segni della malattia. Per il 53 per cento dei genitori, inoltre, il bambino si sente insicuro per come appare la sua pelle, mentre il 35 per cento pensa che gli altri giudichino il proprio figlio anche in funzione del suo aspetto/pelle. Oltre il 69 per cento di genitori e bambini percepisce lo stato di salute della pelle come fonte di stress, soprattutto quando la dermatite atopica si presenta in forma grave richiedendo un impegno costante nella gestione della malattia. Basti pensare che il 39 per cento dei genitori ha preso ferie o permessi lavorativi nell’ultimo mese (51% negli ultimi 6 mesi) per poter gestire la patologia dei figli.
La ricerca mette in evidenza l’impatto emotivo negativo (stress, tristezza, depressione) della dermatite atopica del bambino sul 47 per cento dei genitori intervistati.
«L’impatto di questa malattia può essere molto importante sulla vita del bambino, ma anche dell’intera famiglia. Basti pensare che il 30% dei genitori è stato costretto nell’ultimo anno a rivolgersi al pronto soccorso, in media tre volte, a causa della dermatite atopica del figlio e che nel 15 per cento dei casi è perfino richiesta l’ospedalizzazione fino a 2 volte l’anno. Le principali problematiche riscontrate sono legate alla gestione del prurito, del grattamento e del dolore della pelle che riguardano l’81 per cento dei bambini, con notevoli ripercussioni anche sui genitori. Non bisogna poi dimenticare che le persone con DA soffrono di una malattia infiammatoria di tipo 2: ciò comporta il rischio di essere affetti contemporaneamente da diverse patologie determinate dallo stesso processo infiammatorio, con un impatto ancora maggiore sulla qualità di vita di tutta la famiglia», dice Mario Picozza Presidente Federasma & Allergie e ANDeA, Associazione Italiana Dermatite Atopica
Non solo malattia della pelle, dunque. I bambini con dermatite atopica, infatti, hanno in media altre quattro patologie concomitanti. Allergia ai pollini (52,5% bambini con dermatite atopica contro 12% bambini senza dermatite atopica), alla polvere/acari (46,3% contro 14%), congiuntivite allergica (35% vs 7%), allergie alimentari (33,1% vs 9%) e asma (23,1% vs 7%) sono le comorbidità maggiormente associate alla dermatite atopica.
«Si tratta di una patologia spesso inizialmente sottovalutata che, se non trattata tempestivamente e in modo adeguato, può avere conseguenze anche importanti come emerge da questo studio. La ricerca ha messo a fuoco le difficoltà legate alla gestione della dermatite atopica e le ripercussioni sulla quotidianità di bambini e genitori. Oggi però, grazie ai progressi della ricerca scientifica, anche i bambini di età compresa tra 6 e 11 anni affetti da una forma grave della malattia possono contare su soluzioni terapeutiche innovative, che agiscono sulle cause dell’infiammazione di tipo 2 che è alla base della dermatite atopica e di altre patologie infiammatorie che possono presentarsi contemporaneamente nella stessa persona. Si tratta di un farmaco biologico, il dupilumab, capace di migliorare significativamente i segni e i sintomi della dermatite atopica e, di conseguenza, la qualità di vita dei bambini e di chi se ne prende cura», spiega Iria Neri, dermatologia Pediatrica, Policlinico Sant’Orsola Bologna.