Diabete 2: aumenta la rinuncia alle cure, soprattutto tra le donne
Le donne con diabete o altre malattie croniche rinunciano più spesso alle prestazioni sanitarie rispetto agli uomini: il 22,7 cento contro il 17,2 per cento. Il dato è in parte spiegato da una maggiore longevità delle donne, ma anche da altri fattori come le condizioni socioeconomiche più disagiate. Lo documenta la quindicesima edizione dell’Italian Diabetes Barometer Report “La pandemia del diabete tipo 2 e il suo impatto in Italia e nelle regioni” presentata durante l’evento patrocinato da Ministero della Salute, ANCI-Associazione Nazionale Comuni Italiani, Istat e Intergruppo Parlamentare Obesità e Diabete, con la collaborazione di IBDO Foundation, Università Tor Vergata di Roma, CORESEARCH e BHAVE e gli auspici di AMD-Associazione medici diabetologi, SID-Società italiana di diabetologia e SIMG-Società Italiana di medicina generale e delle cure primarie e con il contributo non condizionato di Novo Nordisk, nell’ambito del progetto Driving Change in Diabetes.
«Oltre alla maggior longevità, nelle donne hanno un maggior impatto le disuguaglianze socioeconomiche; considerando il titolo di studio, per esempio, nella fascia di età 45-64 anni è stata riscontrata una prevalenza tre volte più elevata tra le donne con bassa istruzione, il 5,8 per cento rispetto l’1,8 per cento tra le più istruite. Negli uomini la differenza è sempre marcata, ma più contenuta, ovvero si passa dal 7,4 per cento al 4,3 per cento. Lo stesso per il reddito: nelle donne over 45 la percentuale con basso reddito che soffre di diabete si attesta all’11 per cento rispetto al 6,4 per cento tra chi ha un reddito maggiore», spiega Roberta Crialesi, Dirigente Servizio Sistema integrato salute, assistenza, previdenza e giustizia, Istat.
Le donne sono anche quelle che rinunciano più spesso alle prestazioni sanitarie, in particolare se affette da diabete e altre malattie croniche. «La rinuncia a prestazioni sanitarie laddove necessario mette in evidenza problemi di accesso e quindi di equità del sistema sanitario. Le difficoltà di accesso generalmente sono determinate da problemi di varia natura, a partire da quelli economici, a quelli logistici, come la difficoltà nel raggiungere i luoghi di erogazione del servizio o le lunghe liste di attesa. Ovviamente anche i motivi legati al Covid-19 sono stati causa di rinuncia a prestazioni sanitarie negli ultimi anni, anche in questo caso più frequentemente nelle donne rispetto agli uomini. Se è vero che le donne vivono più a lungo degli uomini, è anche vero che trascorrono meno anni in buona salute. Per esempio, le disparità salariali o pensionistiche di genere mettono le donne anziane in particolare a rischio di povertà ed esclusione sociale, fattori che creano ostacoli per l’accesso alle cure», dice Simona Frontoni, Presidente del comitato scientifico di IBDO Foundation