Dopo anni di calo torna a crescere il numero di fumatori
Brusaferro: «L’aumento dei fumatori rilevato dal report è un segnale che desta preoccupazione. Necessario attivare azioni di prevenzione a partire dai più giovani»
Quasi un italiano su quattro (il 24,2% della popolazione) oggi è un fumatore, nel 2019, ultimo anno di rilevazione pre-pandemica, a fumare era il 22 per cento della popolazione. Il trend rilevato nel triennio 2017-2019 che vedeva una costante diminuzione delle fumatrici, non viene invece confermato nel 2022: quest’anno infatti si assiste a un incremento nella percentuale dei fumatori che riguarda entrambi i sessi. In aumento anche le persone che fumano sigarette a tabacco riscaldato: 3,3 per cento del 2022 rispetto al 1,1 per cento del 2019, ma più di una persona su tre (il 36,6%) le considera meno dannose di quelle tradizionali. Sono questi i dati più significativi del report dell’Istituto Superiore di Sanità diffuso oggi in occasione della Giornata mondiale senza tabacco, promossa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
«L’aumento dei fumatori rilevato dal report è un segnale che desta preoccupazione e rispetto al quale è importante attivare azioni di prevenzione a partire dai più giovani per garantire una vita più lunga, con meno disabilità e qualitativamente migliore per noi e per chi ci vive accanto», dice Silvio Brusaferro, presidente dell’ISS.
Anche l’incremento dei nuovi prodotti del tabacco ha contribuito ha modificare il trend degli anni precedenti.
In Italia gli utilizzatori abituali e occasionali di e-cig sono il 2,4 per cento della popolazione, ovvero circa 1.200.000 persone. Dopo un trend che vedeva negli anni precedenti una diminuzione degli utilizzatori, questi nel 2022 sembrano essere di nuovo in aumento (erano il 2,5% nel 2017, 2,1 nel 2018, 1,7% nel 2019). L’81,9 per cento di chi usa la sigaretta elettronica è un fumatore, dunque un consumatore duale che fuma le sigarette tradizionali e contemporaneamente l’e-cig. Il 2,8 per cento dei fumatori abituali o occasionali di sigaretta elettronica sono invece persone che prima di utilizzare l’e-cig non avevano mai fumato sigarette tradizionali.
Per quanto riguarda le sigarette a tabacco riscaldato (HTP), queste vengono utilizzate abitualmente o occasionalmente dal 3,3 per cento della popolazione italiana, circa 1.700.000 persone. Il loro consumo è triplicato, passando dall’1,1 per cento nel 2019 al 3,3 per cento per cento nel 2022. Relativamente alla percezione del rischio per la salute derivante dall’uso delle sigarette a tabacco riscaldato, si osserva che sebbene la maggioranza dei fumatori (il 52,2 per cento) ritenga che esse siano dannose al pari delle sigarette tradizionali, il 36,6 per cento ritiene che lo siano meno: quest’ultima percezione si è maggiormente diffusa tra i fumatori rispetto a quanto rilevato nel 2019 (era il pensiero del 25,3% dei fumatori). Inoltre, il 38,8 per cento della popolazione (48,4% dei fumatori) ritiene che questa tipologia di prodotti non portino al consumo di sigarette tradizionali mentre il 26,1 per cento degli italiani (37,2% dei fumatori) ritiene che l’esposizione passiva al consumo di sigarette a tabacco riscaldato non faccia male alla salute.
Smettere di fumare rappresenta un cambiamento importante nella vita dei tabagisti e a volte possono essere necessari più tentativi prima di riuscirci.
Per questo la piattaforma “Smettodifumare” offre la mappa geolocalizzata dei Centri Antifumo presenti sul territorio nazionale, fornendo indicazioni pratiche per un facile accesso. La piattaforma ospita anche la nuova Guida digitale Smetto di Fumare, uno strumento da leggere, compilare e personalizzare che fornisce consigli e strategie utili per abbandonare la sigaretta e superare i momenti critici.
Dal 2000 è attivo il Telefono Verde contro il Fumo (TVF) 800 554088 che ha preso in carico oltre 98mila telefonate e nell’ultimo anno (1 maggio 2021- 30 aprile 2022) sono giunte al Servizio oltre 8.500 telefonate.
L’ISS si occupa annualmente anche del censimento dei Centri Antifumo su tutto il territorio nazionale e l’aggiornamento concluso a maggio 2022 registra 223 Servizi. Continua pertanto il trend in diminuzione del numero dei Centri Antifumo attivi in Italia: erano infatti 268 nel 2021 e 292 nel 2019.
La distribuzione dei Centri Antifumo non risulta omogenea sul territorio nazionale: il 61 per cento dei servizi si colloca al Nord, il 17 per cento al Centro e il 22 per cento al Sud e nelle Isole.
I Servizi si avvalgono di differenti professionalità tra cui medici, infermieri professionali, psicologi. Presso i Servizi si può accedere alle prestazioni con diverse modalità e forme di contribuzione: alcune prestazioni sono gratuite per l’utente, altre soggette al pagamento del ticket o di altre tipologie contributive (quota associativa, intramoenia).