Dopo la pandemia il diabete nei bambini non è tornato alla normalità
Pandemia, scuole chiuse, aumento dei casi di diabete di tipo 2 tra i bambini. Fine della pandemia, scuole aperte, ritorno delle statistiche alla situazione del pre-Covid. Questo è l’andamento dei dati che ci aspettava. Invece non è andata così. Il numero dei bambini con diabete 2, dopo il ritorno in classe, non è tornato alla “normalità” ma ha continuato a crescere e questa tendenza, iniziata durante la pandemia, non sembra destinata a invertirsi.
È l’analisi contenuta in uno studio retrospettivo presentato al meeting annuale della Endocrine Society (Endo, 2023).
Rispetto all'anno precedente alla comparsa di Sars-Cov-2, nel primo anno della pandemia, tra marzo 2020 e febbraio 2021, il numero di nuovi casi di diabete pediatrico di tipo 2 è aumentato considerevolmente. Un nuovo aumento è stato registrato anche durante il secondo anno, tra marzo 2021 e febbraio 2022. A pandemia finita e dopo un anno dalla riapertura delle scuole sarebbe stato logico assistere a un calo delle diagnosi e a un ritorno alla situazione pre-pandemica.
I ricercatori erano convinti che l’aumento dei casi di diabete 2 nel primo anno di Covid fosse dovuto alla permanenza dei bambini a casa. Secondo le loro previsioni i danni provocati dalle ore passate sul divano a giocare ai videogiochi e dalle frequenti visite a frigoriferi e dispense piene di cibi spazzatura avrebbero dovuto essere temporanei e sparire con la fine dell’emergenza sanitaria e con la riapertura delle scuole.
La ripresa delle abitudini quotidiane non ha invece inciso sullo scenario epidemiologico inaugurato nel periodo in cui in quasi tutti i Paesi del mondo sono state adottate misure restrittive per limitare il contagio.
«Durante la pandemia, abbiamo assistito a un'attività fisica davvero ridotta. I bambini non andavano a scuola. Spesso la colazione e il pranzo, ossia i pasti che forniva la scuola e che all’epoca venivano consumati a casa, potrebbero essere stati non molto nutrienti o equilibrati. Così, ci aspettavamo che con il rientro a scuola, le cose si sarebbero normalizzate. Ma non è quello che abbiamo trovato», ha dichiarato Bell-Sambataro a capo dello studio.
Ma Covid-19 ha avuto un effetto a lungo termine anche sul diabete 1. Più precisamente: dopo la pandemia c’è stato un costante aumento dell’indice di massa corporea dei bambini che ricevono una diagnosi di diabete 1. La deviazione rispetto alla media (z-score) è passata da 0,58 dell’anno precedente alla pandemia a 1,29 nel secondo anno di Covid-19.
L’ altro parametro a non essere tornato alla normalità è il livello medio di emoglobina glicata al momento della diagnosi nei bambini con diabete 2: si è passati dal 7,8 per cento dell’anno pre-Covid al 10,1 per cento del secondo anno di pandemia.
«Sappiamo quindi che c'è qualcos'altro che sta causando questo aumento del diabete di tipo 2 e abbiamo solo bisogno di ulteriori studi per capire quali altri fattori stiano contribuendo a questo fenomeno, incluso il Covid-19», ha osservato Bell-Sambataro.
Non ci sono ancora elementi chiari che possano attribuire al Covid stesso l’aumento dei casi di diabete. L’ipotesi resta in campo in attesa di studi che possano verificarla. Resta anche in piedi un’altra spiegazione: può darsi che le cattive abitudini prese durante la pandemia nelle famiglie siano rimaste e continuino a mettere a rischio la salute dei bambini. Lo studio ha raccolto i dati negli Stati Uniti, ma è probabile che in altri Paesi, compreso il nostro, la situazione sia la stessa.