Il futuro della medicina spiegato ai profani. Con rigore scientifico
Una dozzina di “superesperti” che raccontino la propria disciplina in maniera scientificamente rigorosa e allo stesso tempo fruibile a un pubblico generale, non formato solo da specialisti altrettanto competenti. E che, in particolare, ne indichino e delineino gli orizzonti verso i quali le rispettive specialità si stanno muovendo.
È, questo, in sintesi, lo scopo con il quale l'Osservatorio Sanità e salute ha promosso a Roma, giovedì 1 luglio, un incontro dalle caratteristiche originali per il dibattito scientifico nel nostro Paese (“Health Talks 2021”) che per l'occasione è stato declinato nel titolo “Guarire! Le nuove frontiere della medicina”.
Un progetto che nasce, si legge nella presentazione, «per illustrare, a un pubblico generalista, il presente e il futuro della ricerca biomedica e della medicina, nonché le terapie più innovative già disponibili o in arrivo per importanti patologie umane».
Insomma, coniugare ai massimi livelli rigore scientifico e divulgazione per spiegare cose complesse a un'opinione pubblica non necessariamente informata.
Il modello che ha parzialmente ispirato l'Osservatorio presieduto da Cesare Cursi sembra quello delle conferenze Ted (Technology Entertainment Design), nate nel 1984, che dal 1990 si svolgono con cadenza annuale in diversi Paesi e formule, Italia compresa, promosse e approvate oggi dalla Sapling Foundation.
Non un convegno nella sua formula tradizionale, dunque, bensì relazioni (talks, appunto) tenute da esperti nelle proprie aree di competenza. «Non fantascienza», però, come si legge ancora nella presentazione, bensì «quello che si sta effettivamente studiando». Con l'aggiunta di «qualche strada lontana (per sperare che i nostri figli possano guarire dalle malattie che ci spaventano oggi...)».
L'incontro dell'1 luglio, come spiega Stefano Vella, coordinatore scientifico del progetto, è il primo di quelli che si terranno con cadenza annuale ed è stato anche una sorta di “pilota” che consentirà di mettere a punto l'organizzazione dei prossimi eventi. «Sempre di più – sostiene Vella – si presenta l'esigenza che alcuni temi diventino oggetto di dibattito pubblico. Ma è indispensabile che ciò avvenga in una maniera “professionale”, che sia nello stesso tempo accessibile e scientificamente rigorosa».