Hiv, ancora troppe persone non riescono a ottenere una soppressione virale duratura
I bambini e gli adolescenti con Hiv sono lontani dal traguardo fissato dall’Unaids per il 2030 che prevede che il 95% degli individui trattati con terapia antiretrovirale raggiunga la soppressione virale. Va meglio per gli adulti anche se è ancora difficile mantenere a lungo la carica virale bassa
UNI211882_960.jpg

2030, nel mondo: il 95 per cento delle persone con Hiv in terapia antiretrovirale raggiunge la soppressione virale, vale a dire che il virus è presente a livelli talmente bassi da non essere né rilevabile, né replicabile, né trasmissibile. Vorrebbe dire che è stato raggiunto uno dei traguardi fissati dal Programma delle Nazioni Unite per l'Hiv e l’Aids United (UNAIDS) per i prossimi anni (95% di persone consapevoli di essere sieropositive, il 95% di queste in terapia antiretrovirale e il 95% di questi in soppressione virale).
Se la somministrazione dei farmaci antiretrovirali prosegue al ritmo attuale, le probabilità che la popolazione adulta con Hiv riesca a raggiungere l’obiettivo della soppressione virale nei tempi previsti sono elevate. Non vale lo stesso per i bambini e per gli adolescenti. Inoltre, si è ancora lontani dall’ottenere la soppressione virale a lungo termine in tutte le fasce di età. I risultati dello studio finanziato dai National Institutes of Health (Nih) pubblicato su The Lancet HIV suggeriscono la necessità di interventi mirati per aiutare le persone con Hiv a mantenere a lungo la carica virale a livelli minimi, una condizione necessaria per preservare la salute del sistema immunitario e prevenire la trasmettere del virus.
Un gruppo di ricercatori dell’ International epidemiology Databases to Evaluate AIDS (IeDEA), il consorzio internazionale istituito nel 2006 dai Nih per raccogliere dati sull’Hiv nel mondo, ha condotto un’indagine per valutare quanto il mondo sia vicino all’obiettivo prefissato.
Gli scienziati hanno analizzato i dati di 148 centri di riferimento per l’Hiv in 31 Paesi del mondo in tutti e cinque i continenti per conoscere la percentuale di bambini, adolescenti e adulti che risultavano in soppressione virale dopo uno, due o tre anni dall’inizio della terapia antiretrovirale. Sono stati analizzati oltre 21.500 bambini e adolescenti con Hiv e più di 255mila adulti che avevano iniziato la terapia antiretrovirale tra il 2010 e il 2019.
Una persona con Hiv viene considerata “in soppressione virale” quando possiede meno di mille copie del virus per millilitro di sangue.
Secondo le stime dei ricercatori, il 79 per cento degli adulti si trovava nelle condizioni di soppressione virale dopo un anno dall’inizio della terapia. La percentuale scendeva al 65 per cento dopo tre anni.
Tra i bambini e gli adolescenti, il 64 per cento aveva raggiunto la soppressione virale dopo un anno di terapia antiretorvirale, il 62 per cento dopo due anni e il 59 per cento dopo tre anni. Questi risultati dimostrano che i programmi globali di trattamento dell'HIV devono spingersi oltre se si vuole raggiungere il traguardo dell’Unaids per il 2030.
«Sebbene gli adulti con HIV si stiano avvicinando all'obiettivo globale del 95 per cento di persone con Hiv in soppressione virale, i progressi tra i bambini e gli adolescenti sono molto più lenti. Sono ancora necessari sforzi sostanziali per raggiungere l'obiettivo della soppressione virale in questa fascia di età», concludono i ricercatori.