Gli italiani tagliano le spese, ma non quelle sanitarie
La metà circa degli italiani (49%) dichiara che il caro-prezzi sta influenzando fortemente le sue scelte di vita, ma la maggioranza (57%) non intende ridurre le spese per la salute e il 15% vuole addirittura aumentarle.
Sono dati emersi dall'indagine promossa UniSalute in una nuova indagine dell’Osservatorio Sanità, svolto in collaborazione con Nomisma a dicembre 2022 su di un campione di 1.200 persone stratificato per età (18-75 anni), sesso e area geografica, con sovracampionamento nelle province di Milano, Torino, Padova, Bologna, Napoli.
La ricerca conferma, innanzitutto, che l’inflazione si sta facendo sentire nella quotidianità delle persone: più di otto italiani su dieci (81%) hanno modificato le abitudini di spesa, tagliando prevalentemente i consumi fuori casa come bar e ristoranti (75% di chi ha cambiato le abitudini di spesa), ma anche i viaggi e le vacanze (63%) e in misura minore gli acquisti relativi all’abbigliamento (47%).
Sulle spese per la salute l’impatto del caro vita c’è, ma in misura inferiore: dice di aver ridotto queste spese il 28% del campione interrogato, con una maggior incidenza sulle donne (32%) rispetto agli uomini (24%). La maggioranza (72%) degli intervistati, comunque, o non intende modificare questa voce di spesa (57%) o ha intenzione addirittura di aumentarla (15%): segno che in molti, forse a seguito della pandemia, hanno preso consapevolezza dell’importanza di tutelare e prendersi cura della propria salute.
Per approfondire questo aspetto, UniSalute ha chiesto a italiani e italiane se fossero più attenti al proprio benessere oggi rispetto a cinque anni fa. Per quanto riguarda il benessere fisico, ha risposto di sì il 37% degli intervistati, mentre in merito al benessere psicologico, si dichiara più attento il 34%, con un picco del 40% nella fascia 18-29 anni. Come motivazione di questa maggior attenzione, due su tre (66%) indicano proprio l’aver capito l’importanza di controllare in maniera continuativa il proprio stato di salute.
Purtroppo, però, non sempre ai buoni propositi seguono i fatti: nel campione interrogato per la ricerca, ben il 54% dichiara di non aver svolto alcun esame di prevenzione e screening negli ultimi dodici mesi, con la motivazione prevalente (68%) di non aver avuto particolari problemi di salute.