Dalle lenti a contatto un contributo al riciclo della plastica
Ogni anno l'umanità getta in mare qualcosa come 8 milioni di tonnellate di plastica. Un numero enorme, una quantità difficile persino da immaginare. Per farsene un'idea si può pensare a un grande camion per la raccolta dei rifiuti che ogni minuto scarica in mare il proprio carico di materiali plastici: un camion ogni minuto per ogni ora per 24 ore al giorno per 365 giorni all'anno. Materiali che non si degradano, tanto da aver formato delle “isole” negli oceani, una delle quali ha una superficie pari a tre volte quella della Francia. Le plastiche, però, con il tempo si frammentano in particelle sempre più piccole, che si infiltrano ovunque: non solo nelle profondità del mare e negli organismi degli animali che ci vivono, ma arrivano anche sulle cime più altre del pianeta come l'Everest e – ahimè! - perfino nella placenta di donne in attesa di dare alla luce i propri figli.
La plastica, materiale che può vantare una quantità di virtù – dalla facilità e i bassi costi di produzione alle innumerevoli possibilità di impiego – presenta insomma anche un enorme problema: praticamente non si degrada, non in tempi “umani”, almeno.
Per questa ragione, si sta diffondendo la consapevolezza di quanto sia necessario un utilizzo della plastica che sia sostenibile per il pianeta e per tutto ciò che ospita, umanità compresa.
È da queste premesse che nasce il progetto di CooperVision, produttore tra i principali al mondo di lenti a contatto, per rendere la propria produzione “Plastic Neutral”, grazie alla collaborazione con Plastic Bank, impresa sociale che realizza ecosistemi di riciclo etico nelle comunità costiere. L'iniziativa è stata presentata giovedì 28 aprile a Genova. L'incontro è stato aperto dal saluto di Debbie Olive, presidente di CooperVision per l'EMEA (Europe, Middle East e Africa), che ha spiegato le ragioni che hanno ispirato il progetto.
Andrea Milletti, Country Manager dell'azienda per l'Italia, sottolinea dal canto suo che «negli ultimi anni, abbiamo costruito una solida realtà in termini di produzione e operazioni sostenibili, focalizzandoci sulle aree in cui possiamo avere il maggiore impatto. La plastica gioca un ruolo determinante per la sicurezza, protezione e la sterilizzazione delle nostre lenti a contatto – spiega Milletti - ed è importante per noi anche come viene gestita questa plastica. L’impegno di rendere tutte le nostre lenti a contatto giornaliere in Italia “Plastic Neutral” è un'azione innovativa in più che si somma all'approccio olistico sostenibile di CooperVision, con l’opportunità di avere un impatto positivo per i nostri oceani».
Ma cosa si intende per “Plastic Neutral”? Chiarito che le lenti a contatto non sono in sé riciclabili in quanto composte da materiali che non lo sono, da febbraio, per ogni confezione di quelle giornaliere distribuite in Italia, CooperVision acquista da Plastic Bank crediti che vanno a finanziare la raccolta di rifiuti di plastica pari al peso della plastica utilizzata, compresi anche il blister e l'imballaggio esterno in cartone. I materiali plastici raccolti vengono rielaborati e riprocessati per poi essere reintrotti nella filiera produttiva, mentre i raccoglitori ricevono premi in generi alimentari, combustibili per cucine, tasse scolastiche e assicurazioni sanitarie.
La plastica «si è trasformata in quella che può essere considerata una delle più grandi minacce per la salute del nostro pianeta blu e di tutti i suoi abitanti» sostiene Mariasole Bianco, biologa marina e divulgatrice. Il problema, però, non è tanto la plastica in sé, precisa, quanto «l’uso irresponsabile che ne facciamo. Noi siamo quindi il problema, ma la buona notizia è che possiamo essere anche parte della soluzione».
Infatti, se è vero che secondo un'indagine USA circa un quarto degli utilizzatori di lenti a contatto le smaltisce semplicemente gettandole nel bagno, è altrettanto vero che in un’altra indagine del 2021 commissionata da CooperVision l’85% dei portatori di lenti a contatto concorda che l’eliminazione della plastica dispersa negli oceani sia un argomento importante. E l’88% aggiunge che sceglierebbe lenti “neutrali alla plastica” rispetto a delle lenti a contatto “non Plastic Neutral”, a patto che siano entrambe consigliate dal proprio specialista.